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Che significa “terziario”?

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Padre Henry Vargas Holguín - pubblicato il 07/07/17
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Ecco la possibilità che permette di inserirsi in qualche modo in una congregazione religiosa e di seguire la spiritualità dei monaci senza abbandonare il proprio stato di vitaCi si può inserire in qualche modo in una congregazione religiosa e seguire la spiritualità dei monaci ma senza abbandonare il proprio stato di vita, ad esempio mantenendo la vita familiare propria di una persona sposata o quella di un sacerdote diocesano?

È un’opzione che San Francesco ha integrato nell’Ordine francescano dal 1212, secondo il Diccionario de historia moderna de España. Hanno poi seguito la scia i domenicani, gli agostiniani, i serviti, i carmelitani, i minimi, i premostratensi…

Nel corso dei secoli ci sono stati molti santi terziari: Elisabetta d’Ungheria, Tommaso Moro, Carlo Borromeo, Rosa da Lima, il Curato d’Ars, Francesco di Sales…

I terziari sono ben integrati nella Chiesa cattolica. Il Codice di Diritto Canonico definisce l’ordine terziario o gli ordini terziari come “le associazioni i cui membri conducono una vita apostolica e tendono alla perfezione cristiana partecipando nel mondo al carisma di un istituto religioso, sotto l’alta direzione dell’istituto stesso” (can. 303).

In genere gli antichi ordini religiosi hanno tre rami, che fanno parte dello stesso istituto religioso: i sacerdoti e religiosi (il prim’ordine), le monache di clausura (il second’ordine) e le persone legate alla regola dell’Ordine religioso e alla sua spiritualità, al suo carisma e al suo apostolato, chiamati terziari (terz’ordine).

I primi due rami hanno legami giuridici con l’ordine religioso, mentre i terziari non hanno alcun rapporto giuridico con questo. Sono semplicemente laici identificati e affettuosamente uniti alla vita dell’Ordine religioso.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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