Condivisione, dialogo e lavoro di nove maestri infioratori: “Il dialogo che abbiamo fatto in piccolo si possa fare in grande”“È una bellissima cosa condividere un progetto, invece che lavorare individualmente. Condividere 40 metri di strada è una cosa importante: tutti dobbiamo dare il meglio nel nostro pezzo, per far sì che diventi un’unica bellezza”. Silvia D’Onorio è una dei nove maestri infioratori che hanno realizzato la grande opera (39×5,5 metri) che occupa le cosiddette “scalette”, la parte alta dell’Infiorata di Genzano. Il quadro nasce da una collaborazione che è un “unicum” nella storia dell’Infiorata. Un’esperienza che da sola vale il titolo dell’edizione 2017: “Preghiera di pace, dialogo tra religioni e culture”.
L’opera presenta sei grandi religioni: buddismo, islam, cristianesimo, ebraismo, induismo, taoismo. “È stata un’esperienza nuova” racconta un altro dei maestri infioratori, Daniele Becherelli. “Oltre alla collaborazione artistica, è anche un segno di speranza che questo dialogo che noi abbiamo fatto in piccolo si possa fare in grande”. L’idea è nata “parlando: ognuno di noi ha portato le proprie idee, il proprio modo di vedere le cose, qualche piccolo bozzetto e poi li abbiamo uniti”. E ognuno di loro si è dedicato alla parte che più sente nelle proprie corde umane.
“Io sono ateo – racconta ancora Daniele –. La religione che mi affascina di più è il buddismo: la ricerca della serenità, della tranquillità, della perfezione”. Ma il dialogo “è la base a prescindere dalla religione, un principio fondamentale dell’umanità”. E va costruito “dai banchi di scuola”. Del resto Daniele partecipa all’infiorata – che rimane una festa religiosa – da quando è bambino andando a raccogliere i fiori o preparando i petali e da 23 anni è maestro infioratore. “Qualsiasi cosa porti del bene ben venga. Sono queste le cose su cui basarsi. Se può far del bene perché no? Ti do una mano, vengo pure io”.
Silvia è “maestro infioratore” dal ’98. In questo quadro si occupa della parte relativa all’Islam. “Lo sfondo è un motivo decorativo ispirato alle piastrelle tipiche delle aree in cui l’Islam è diffuso. La figura principale è una donna con il burqa che si affaccia da questo tappeto arabescato. Prediligo i temi rivolti alle donne, e ho sentito mio questo progetto”. Questo lavoro è stato anche una occasione per conoscere un altro mondo: “Sono molto curiosa e come artista mi sono appassionata a queste religioni, ognuna ha sua cultura artistica. Abbiamo studiato, ci siamo confrontati, perché non è semplice affrontare il tema della religione quando oggi si parla solo di politica”.
Il titolo del progetto di questi nove maestri è “La spiritualità raccoglie tutti”. Un titolo che “parla da solo, che sintetizza la nostra passione. Ci siamo coinvolti, raccolti, appassionati e soprattutto ci siamo ritrovati” racconta Silvia con entusiasmo. “Tanti di lavoravamo individualmente, invece lavorando insieme su questa superficie così grande, ci siamo accorti che è una bellissima cosa condividere un progetto. Ognuno ha il suo pezzo e il suo gruppo di lavoro, ma condividere 40 metri di strada è una cosa bella e importante. E tutti dobbiamo dare il meglio nel nostro pezzo, per far sì che diventi un’unica bellezza”.