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6 modi in cui mio figlio piccolo mi sta insegnando a dar fastidio a Dio

BAMBINI PICCOLI DIO
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Anna O'Neil - pubblicato il 12/06/17
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Forse sono le sue caratteristiche più fastidiose e sconvenienti che devo imitareDa bambina, avevo capito che Cristo avesse detto: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Matteo 18:3)”, ma pensavo fosse una cosa completamente falsa.

I bambini erano cattivi! Cedevo sempre alle mie diverse tentazioni (imbrogliare al compito di matematica, disobbedire ai genitori, prendere la caramella di mio fratello…) e mi sembrava che gli adulti non avessero mai problemi a fare la cosa giusta.

Beh, adesso so che gli adulti hanno i loro problemi nel fare la cosa giusta. Ma ho anche un bambino, che è un vero tornado e sta cominciando a farmi cogliere ciò probabilmente intendeva Cristo. I bambini sono dolci, ma sono anche abbastanza fastidiosi, a volte; e forse sono le loro caratteristiche più fastidiose e sconvenienti che dobbiamo imitare.



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1. Non smette di chiedere ciò che vuole – A volte arrivo a dire, quasi quotidianamente: “Se sento gridare ‘MAMMA!’ un’altra volta, andrò a nascondermi nell’armadio”. Mio figlio non ha problemi con la persistenza. Se non mi sono seduta sul pavimento per giocare con lui alle costruzioni, sa bene deve soltanto continuare a gridare e alla fine capirò quanto è importante per lui giocare insieme a me. Cristo si è paragonato direttamente con un giudice ingiusto che ha fatto giustizia dopo essere stato importunato troppo a lungo… e io mi comporto allo stesso modo con mio figlio. È un ottimo modo per ricordarmi di essere ostinatamente persistente, quando prego.

2. Non è “cortese” – Stiamo lavorando sul “per favore”, sul “grazie” e sul “non mordermi”, ma c’è qualcosa di meraviglioso sul modo in cui il mio piccolo angelo diventa viola e grida “Mamma, voglio guardare i Muppet!” Vedete, le buone maniere sono una parte veramente importante della società: sono una vera forma di carità e un modo per mostrare rispetto reciproco. Ma con Dio, che sa ogni cosa, dovremmo essere onesti e diretti, invece di cercare inutilmente di nascondere i nostri veri pensieri sotto parole addolcite. Quindi, se questo significa diventare viola e gridare, non credo che Dio si offenda. È il nostro Padre, dopo tutto.

3. Tutto ciò che è tuo è mio – Mio figlio ha diritto a tutto ciò che è mio. Il concetto di spazio personale o di proprietà, per lui, non hanno assolutamente alcun senso. Sa che sono sua madre e perciò si aspetta di essere considerato in qualsiasi cosa sfiziosa io stia mangiando, o in qualunque cosa interessante mi trovo a fare, anche se fosse pulire il bagno. Mi piacerebbe avere questa propensione con Gesù e capire così pienamente il dono del Suo Spirito. Ezechiele ci dice che Dio ha promesso questo: “Porrò il mio spirito dentro di voi” (Ezechiele 36:27). Come osserva Luis Martinez così meravigliosamente in The Sanctifier, Dio ci ha dato veramente il Suo stesso spirito e “il dono che apparteneva al donatore entra in possesso di chi lo riceve“. Dio mi ama. Vuole coinvolgermi in quello che ha (chiedete e vi sarà dato) – o meglio, in quello che è.

4. Mi racconta tutti i suoi trionfi – Per me è difficile sedermi fuori a leggere un libro mentre mio figlio sta giocando, perché ogni 30 secondi sento “Mamma, ho trovato una formica! Mamma, che cos’è questo? Mamma, ecco un pettirosso!” Ha davvero bisogno di condividere tutto con me, non mi cerca solo quando ha bisogno di qualcosa. Ha veramente un bisogno genuino di condividere il suo entusiasmo, le sue piccole scoperte. Mi sono reso conto che, quando sono infelice, prego molto più. Quando sono felice, non invoco Dio così intensamente, ma ci sto lavorando su. Dio vuole far parte delle mie gioie, oltre che dei miei dolori.

5. Lui corre da me per avere conforto, anche quando sono stato io a farlo arrabbiare – L’altro giorno, il mio bambino è stato velocissimo a rovesciare un grosso secchio di olio da motore sul patio, prima che io potessi fermarlo. Lo rimproverai, e penso che il mio tono lo abbia spaventato, perché ha cominciato a piangere e poi ha cercato un abbraccio. Mi ha ricordato che – quando ho peccato, e so di avere offeso Dio – Lui comunque vuole che io lo cerchi per avere conforto. Non vuole che io pensi che, perché ho sbagliato, Lui non voglia mostrare il suo amore e rendere tutto migliore. C’è qualcosa di molto toccante nella sincera aspettativa d’amore di un bambino, persino quando ha fatto il cattivo. E voglio imitarla.

6. Non ha paura di dipendere da me per ogni cosa – Per tutta la sua vita, i suoi genitori sono stati quelli che lo hanno mantenuto in vita e gli hanno soddisfatto ogni singolo bisogno. Dunque luyi si aspetta da noi ogni cosa, come è giusto che sia. A volte, noi adulti siamo così ripieni della nostra supposta indipendenza da dimenticare che è stato sempre Dio a darci tutto ciò che abbiamo. Non siamo così indipendenti quanto pensiamo, e potrebbe aiutarci a tenere a mente quanto dipendendiamo da Lui, in realtà.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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