«Auguro una vita felice all’assassina di mia figlia»
Un messaggio di speranza e di forza quello che lancia Silvio Pezzotta, 67 anni, di Somma Lombardo, in provincia di Varese, il papà di Mariangela Pezzotta, una delle vittime delle cosiddette “Bestie di Satana”, al settimanale Giallo (25 maggio 2017). L’uomo ha dichiarato: «Adesso che è libera, spero che Elisabetta riesca a completare il percorso che ha iniziato».
I DELITTI
La setta tra il 1998 e il 2004 si è macchiata di quattro efferati delitti e tutti i componenti sono stati arrestati nel 2004. Tra loro c’era Elisabetta Ballarin, oggi 30enne, che nei giorni scorsi è stata scarcerata con l’affidamento di prova dopo aver ottenuto il regime di semilibertà.
“NON ARROVELLARSI NELLA DISPERAZIONE”
Questa notizia non ha deluso Silvio, tutt’altro. Si è detto felice che Elisabetta possa iniziare a rifarsi una nuova vita. Ma ha però precisato: «Faccio una premessa: il mio non si può chiamare “perdono” È una parola che non voglio usare. Semmai ho deciso di non “arrovellarmi” nella disperazione per la tragedia capitata alla mia Mari ma di guardare avanti. Elisabetta è una ragazza intelligente, vittima di un sistema folle e malvagio. All’epoca era sotto l’effetto della droga e completamente plagiata da chi la convinse a partecipare al delitto».
“SPERO CHE LEI TROVI SERENITA'”
Durante la detenzione ha anche conferito la laurea, da tempo lavorava come guida turistica. L’uomo decise di perdonare l’assassina della figlia convinto che a spingerla a compiere un simile gesto fosse stata la droga e le compagnie che avevano molto influenzato la sua giovane mente. Pezzotta è convinto che in questa fase Elisabetta abbia bisogno di stare sola, ma le augura di trovare la serenità che merita nella sua nuova vita.
IL PESO DELLA COLPA
Come riportato da Aleteia (18 settembre 2015), per il sacerdote e blogger don Fabio Bartoli, riferendosi alla “nuova” vita di Elisabetta, il perdono è una conquista immensa anche in casi così estremi. «Guardate gli occhi di questa ragazza e ditemi voi se avete mai visto qualcosa di più bello, perché una sola cosa è più bella di un uomo che accetti di portare il peso della colpa, ed è un uomo perdonato. Come è vero che il perdono (in questo caso umano, umanissimo, ché Dio in questa storia agisce in incognito, da dietro le quinte) ricrea, fa nascere di nuovo. Capite adesso perché Dio ci ha un gran gusto a perdonare?»
LA TRASFORMAZIONE DI ELISABETTA
Il perdono, osserva Don Fabio, «scaturisce dalla consapevolezza della colpa, non cerca affatto di minimizzarla, ma proprio per questo trasforma completamente una persona». Come ha fatto proprio con la ”nuova” Elisabetta (lafontanadelvillaggio2.wordpress.com, 13 settembre 2015).