Così l’arcivescovo emerito di Hong Kong, cardinale Joseph Zen Ze-Kiung spiega l’ostilità delle autorità di Pechino«Non credo che il governo cinese accetterà altre soluzioni se non la sottomissione della Chiesa alla leadership del governo comunista». Il cardinale Joseph Zen Ze-Kiung, vescovo emerito di Hong Kong non nutre alcuna speranza sul futuro dei cristiani in Cina e a colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre descrive un quadro drammatico. «Durante la Settimana Santa, ad esempio, i vescovi della Chiesa sotterranea sono stati obbligati a frequentare dei corsi di formazione sulla politica e non hanno quindi potuto celebrare la liturgia con i fedeli».
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Nonostante le positive aspettative iniziali, l’attuale governo guidato da Xi Jinping ha ben presto mostrato il proprio volto. «Anche io ero speranzoso in principio – afferma il cardinal Zen – perché il presidente aveva intrapreso azioni contro la corruzione all’interno del governo e della società. Ma poi è divenuto evidente che anche Xi Jinping è unicamente interessato al potere, come tutti i suoi predecessori. E chiunque lotti per il rispetto dei diritti umani viene oppresso, perseguitato, umiliato e imprigionato». In carcere, sostiene il porporato, vi sono anche molti cristiani che si sono «coraggiosamente» impegnati per costruire una società migliore.
Parlando del recente centenario delle apparizioni di Fatima, il vescovo emerito di Hong Kong spiega come il messaggio mariano contro l’ideologia comunista provochi non poca apprensione nella leadership cinese. «I comunisti hanno paura di Nostra Signora di Fatima! I loro tentativi di impedire la diffusione della devozione sono divenuti ridicoli, al punto che è proibito introdurre immagini di Nostra Signora di Fatima nel paese, al contrario di altre immagini della Madonna».
Per sostenere la perseguitata comunità cristiana, il cardinal Zen invita tutti ad unirsi alla giornata di preghiera per la Chiesa in Cina di oggi, 24 maggio. «La preghiera è il dono più grande che possiamo fare ai cristiani cinesi! E speriamo che un giorno il governo possa comprendere che noi siamo dei buoni cittadini proprio perché siamo cristiani. Perché Gesù ci ha insegnato anche ad amare i nostro paese».