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Intervista esclusiva al Cardinale Caffarra: “Quanto mi ha scritto Suor Lucia si sta adempiendo oggi”

CARDINALE CAFFARRA, SUOR LUCIA, SATANA
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Diane Montagna - pubblicato il 22/05/17
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La veggente di Fatima gli disse: “Verrà un momento in cui la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e Satana sarà sul matrimonio e sulla famiglia”CITTÀ DEL VATICANO – Le parole profetiche di Suor Lucia sullo “scontro finale” tra il Signore e Satana, che avrebbe riguardato il matrimonio e la famiglia, “si stanno adempiendo oggi”, ha dichiarato ad Aleteia il Cardinale Carlo Caffarra.

Nel pomeriggio di venerdì 19 maggio il cardinale italiano è intervenuto al quarto incontro del “Roma Life Forum“, un appuntamento annuale che riunisce più di 100 esperti su vita e famiglia da oltre 20 nazioni per discutere su come difendere e rafforzare la vita coniugale e familiare nel mondo.

Il cardinal Caffarra è Arcivescovo emerito di Bologna e presidente fondatore del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia. È attualmente membro del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, del Pontificio consiglio per la famiglia e della Pontificia accademia per la vita.

È stato creato cardinale da Papa Benedetto XVI nel marzo 2006. Il cardinal Caffarra è stato uno dei 45 delegati scelti da Papa Francesco per partecipare al Sinodo Ordinario sulla Famiglia nel 2015.

In quest’intervista esclusiva, rilasciata prima del suo discorso, il cardinal Caffarra descrive anche come Satana stia tentando di distruggere i due pilastri della creazione, in modo da modellare la propria “anti-creazione”, spiegando perché, in questa battaglia, la donna è “l’essere umano che deve essere difeso maggiormente”.

Sua Eminenza, cosa può dirci della lettera che ha ricevuto da Suor Lucia mentre lei stava lavorando per fondare il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia a Roma?

Nel 1981 papa Giovanni Paolo II fondò l’Istituto per studi su matrimonio e famiglia. I primi anni (1983-1984) sono stati molto difficili. L’Istituto non era benvoluto.

Chi non lo voleva?

Era malvisto sia dentro che fuori della Chiesa, a causa della visione che proponeva. Ne ero molto preoccupato. Senza averlo chiesto a nessuno, pensai: “Scriverò a Suor Lucia”.

Come le è venuto in mente?

Mi è venuto e basta. Ma come sapete, fin dall’inizio la patrona dell’Istituto è stata Nostra Signora di Fatima. È contenuto nella Costituzione Apostolica, in cui il Papa ha affidato istituto al patrocinio della beata Vergine di Fatima. Al punto che – e spero che sia ancora così – entrando nell’istituto, alla fine del corridoio, c’è una statua di Nostra Signora di Fatima, e la cappella dell’Istituto è dedicata a Nostra Signora di Fatima.

E così, ho pensato di scriverle. Le ho scritto dicendole semplicemente: “Il Papa ha voluto questo Istituto. Stiamo attraversando un momento molto difficile. Ti chiedo solo di pregare”. E ho aggiunto: “Non mi aspetto una risposta”. Le sue preghiere mi sarebbero bastate.

Come sapete, per avere qualsiasi contatto con Suor Lucia, anche per lettera, bisognava passare per il suo vescovo. Così ho inviato la lettera al vescovo, che l’ha consegnata a Suor Lucia.

Con mia gran sorpresa, dopo non più di due o tre settimane, ho ricevuto una risposta. Era una lunga lettera scritta a mano. Era il 1983, o il 1984. La lettera finiva così: “Padre, verrà un momento in cui la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e Satana sarà sul matrimonio e sulla famiglia. E coloro che lavoreranno per il bene della famiglia sperimenteranno la persecuzione e la tribolazione. Ma non bisogna aver paura, perché la Madonna gli ha già schiacciato la testa”.


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Questo è rimasto inciso nel mio cuore, e tra tutte le difficoltà che abbiamo incontrato – e ce ne sono state così tante – queste parole mi hanno sempre dato una grande forza.

Quando ha letto le parole di Suor Lucia, ha pensato che lei stesse parlando di quel momento storico?

Qualche anno fa ho cominciato a pensare, dopo quasi trent’anni: “Le parole di Suor Lucia si stanno adempiendo”. Questa battaglia decisiva sarà il tema del mio discorso di oggi. Satana sta costruendo un’anti-creazione.

Un’anti-creazione?

Leggendo il secondo capitolo della Genesi vediamo che l’edificio della creazione si fonda su due pilastri. In primo luogo, l’uomo non è qualcosa; è qualcuno, e per questo merita un rispetto assoluto. Il secondo pilastro è il rapporto tra uomo e donna, che è sacro. Tra l’uomo e la donna. Perché la creazione trova la sua completezza quando Dio crea la donna. Al punto che, dopo aver creato la donna, la Bibbia dice che Dio si è riposato.

Cosa vediamo oggi? Due eventi terribili. In primo luogo, la legittimazione dell’aborto. Cioè, l’aborto è diventato un diritto soggettivo della donna. Il “diritto soggettivo” è una categoria etica, e quindi siamo nell’ambito del bene e del male; si sta dicendo che l’aborto è un bene, che è un diritto. La seconda cosa che vediamo è il tentativo di equiparare i rapporti omosessuali e il matrimonio. Satana sta tentando di minacciare e distruggere i due pilastri, in modo da poter forgiare un’altra creazione. Come se stesse provocando il Signore, dicendo a Lui: “Farò un’altra creazione, e l’uomo e la donna diranno: qui ci piace molto di più”.

Le Scritture dicono che il diavolo è il padre della menzogna, che si presenta come un angelo di luce…

Nel mio discorso, spiegherò le parole di Gesù su Satana: “Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna” (Giovanni 8:44). E così secondo me – e non so se Giovanni Paolo II lo avesse già previsto – in questo tipo di situazione l’essere umano che deve essere difeso di più è la donna. Infatti nel suo pontificato scrisse Mulieris Dignitatem. Lì volle sviluppare una teologia della femminilità, perché capì che questo fosse un punto delicato.

La donna è quindi il campo di battaglia?

Nella Bibbia c’è un dettaglio che mi ha sempre colpito. Dopo il peccato originale, Dio affronta il serpente e dice: “Io porrò inimicizia tra te e la donna”. Dio ha posto una particolare inimicizia tra la donna e il male, come se la donna avesse una sorta di istinto per il bene. Dio ha posto questa inimicizia proprio tra la donna e il male. Il testo continua: “Tra la tua stripe e la sua stirpe”, e qui i teologi vedono la predizione del Figlio di Maria. Pertanto, la donna ha un particolare coinvolgimento che ha conseguenze per la cultura, la società e la famiglia.


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Stiamo commemorando il centenario delle apparizioni della Madonna ai bambini di Fatima. Qual è il messaggio oggi?

Per me, l’originalità di Fatima è questa: a Fatima, la Madonna ha profetizzato. In altre apparizioni, non ha profetizzato, bensì esortato. Come a Lourdes: fate penitenza, pregate, dite ai sacerdoti di costruire una cappella in questo posto. Esorta e ricorda le forti esortazioni di Gesù alla penitenza e alla preghiera. Ma a Fatima profetizza; questo vuol dire che si introduce negli eventi umani e gli interpreta. Non l’aveva mai fatto prima.

Anche Suor Lucia ha profetizzato?

Sì, l’ha pienamente indirizzata [la profezia della Madonna] e ci ha lasciato le sue Memorie. Alcuni sono molto sconvolgenti. Sentì che questo fosse il compito che la Madonna le aveva dato, cioè diffondere e interpretare questa profezia.

E anche le parole di Suor Lucia sulla “battaglia decisiva” sono state una profezia?

Si assolutamente. Ciò che Suor Lucia mi ha scritto si sta adempiendo oggi.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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