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Una canzone pop scritta nell’Ora Santa

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J.P. Mauro - pubblicato il 15/05/17
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Dana Catherine trasforma le sue preghiere personali in musicaDana Catherine è sulla scena musicale dal 2015, quando ha lanciato da indipendente il suo album di debutto, Glorious Horizons. Poi ha firmato con la Rekindle Records, ma ora sta raccogliendo fondi autonomamente per il suo nuovo album, in quanto la compagnia originaria non dispone delle risorse necessarie per creare il suo secondo album.

“My Savior in Me” è il primo singolo che ha rilasciato per il suo album, ancora senza titolo, ed in attesa di essere lanciato. Se il sound può fornirne un’indicazione a priori, una volta ultimato sarà un lavoro davvero ben fatto. Catherine eccelle nella creazione di ritornelli pop e i suoi arrangiamenti sono decisamente più complessi rispetto a quelli che la maggior parte degli artisti offrono nella loro seconda produzione. Ciò che più ci piace è il modo in cui ha composto il melisma nelle voci di sottofondo, creando un’armonia così precisa che quasi sembravano computerizzate.

A gennaio fummo benedetti con la possibilità di fare un’intervista a Dana, nel corso della quale ci ha parlato dell’ispirazione dietro “My Savior in Me”:

Ho composto “My Savior in Me” una notte, mentre tornavo a casa dall’Ora Santa di adorazione. All’improvviso mi sono venuti in mente testi e melodie; ho scritto tutto subito e poi, appena tornata a casa, ho messo in musica il testo. È accaduto tutto così velocemente, sapevo che era lo Spirito Santo ad ispirarmi.

Stavo pensando a quanto fosse stato potente e meravigliosa l’Ora Santa, tantissime persone che cantavano a Dio con una sola voce. E non potetti fare a meno di pensare a quanto fossi indegna di essere usata dal Signore per aiutare gli altri ad avvicinarsi a Lui attraverso la musica. Ero seduta lì, mentre pregavo e chiedevo a Dio perché avesse scelto me, con tutte quelle persone che avrebbe potuto scegliere, per essere un Suo strumento e compiere il meraviglioso scopo divino. Ero intimorita dal fatto che Dio vede la nostra debolezza, guardando però al di là di essa. Nonostante la nostra natura peccaminosa, chiama ognuno di noi ad essere una luce che brilli nell’oscurità, ad essere uno strumento del Suo amore e della Sua verità.

Avendo tutto questo nel cuore, “My Savior in Me” è diventata la mia preghiera a Dio, chiedendogli di riempirmi con la Sua grazia affinché dovunque io vada e chiunque io incontri, gli altri possano vedere Cristo in me“.

 

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