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L’album di debutto di Hannah Kerr, un pop cristiano davvero ben fatto

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J.P. Mauro - pubblicato il 14/05/17
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In “Radiate” c’è tutto, senza però risultare eccessivoHannah Kerr è un’artista emergente con un sound pop che promette benissimo. Il titolo del suo album di debutto, “Overflow” [traboccare, ndt], sembra essere molto appropriato. Ecco come lo descrive lei stessa sul suo sito web:

“La parola ‘Overflow’ riassume l’intero progetto”, dice. “Musicalmente, voglio che ciò che esce da me sia quanto trabocca di ciò che Dio sta versando in me. Non si tratta della mia abilità o del mio talento, ma di permettere a Dio di versare in me verità e saggezza per poi scrivere e cantare canzoni di rilievo”.

“Radiate”, che vi presentiamo oggi, è stato prodotto e scritto assieme a suo fratello Josh. Fratello e sorella hanno creato una canzone che celebra il fatto che l’amore e la luce di Dio possano trarre “bellezza dalle ceneri”. L’accompagnamento si alterna tra un sintetizzatore il cui sound è quasi onirico, una chitarra smorzata e dei ritornelli più marcati con una chitarra distorta. La musica può “traboccare”, (in inglese “overflow”), ma non sommerge mai.

Kerr è attualmente in tour con due delle sue più grandi ispirazioni: Matt Maher e i Casting Crowns, una delle sue band preferite fin da quando era bambina. Dato il suo sound, incredibilmente accessibile a tutti, ci aspettiamo che lei attiri un ampio pubblico. Aspettiamo con impazienza il suo prossimo album.

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