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Chi era Francisco Marto, il pastorello che ha visto la Madonna a Fatima?

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Isabelle Cousturie - pubblicato il 12/05/17
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Il 13 maggio Papa Francesco lo canonizzerà insieme alla sorella Jacinta, che vide con lui e con la cugina la Vergine nel 1917È il 1917. L’Europa è nel pieno della guerra. Tre pastorelli – Francisco, Jacinta e Lucia – stanno portando al pascolo il proprio gregge alla Cova da Iria, a circa due chilometri da Fatima (Portogallo), quando una “Signora più splendente del sole” appare loro, tenendo in mano un Rosario bianco.

Per tre volte, prima di questa prima apparizione (su un totale di sei), un angelo li aveva avvertiti di un futuro evento di grazia divina e li aveva invitati a offrire preghiere e sacrifici a mo’ di riparazione per i peccati degli uomini. Questa visione era rimasta impressa nel loro cuore.

Chi sono i due pastorelli che Papa Francesco canonizzerà il 13 maggio durante il suo pellegrinaggio a Fatima? Aleteia vi propone di iniziare a conoscere Francisco, da cui molti testimoni affermano di aver ricevuto “doni di grazia” dopo aver pregato per la sua intercessione. Parleremo poi di Jacinta.

Francisco, la vocazione

Francisco era il decimo di undici fratelli. Era di un’“obbedienza esemplare”, come dichiaravano i genitori, Olimpia e Manuel Marto. Era un bambino “paziente, gentile e riservato, incline alla contemplazione”. Nei giochi accettava di buon grado la sconfitta, e anche quando vinceva e i suoi compagni si impegnavano a strappargli la vittoria cedeva senza fiatare.

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© Public Domain

Aveva anche una certa tendenza all’isolamento e non si preoccupava se gli altri tendevano a metterlo un po’ da parte. In base a varie testimonianze, amava il silenzio e non cercava mai il litigio. Il pastorello amava la natura, la poesia e la musica, e aveva un gran cuore.

Durante la sua prima apparizione, il 13 maggio 1917, la Vergine Maria gli predisse che sarebbe andato presto in cielo, ma prima doveva recitare molti Rosari. Francisco lo fece fino alla morte, avvenuta il 4 aprile 1919 a causa dell’influenza spagnola che egli ricevette come “un dono immenso” per consolare Cristo, “tanto triste per via di tanti peccati”, diceva – per redimere i peccati delle anime e guadagnarsi il Paradiso, come informano i biografi.

Il sito web di riferimento in Belgio sulle apparizioni di Fatima, Fatima.be, riporta un racconto di chi assistette ai suoi ultimi giorni:

“Un giorno due signore parlarono con lui e gli chiesero cosa avrebbe voluto fare da grande:
‘Vuoi diventare falegname?’, chiese una di loro.
‘No, signora’, rispose il bambino.
‘Allora soldato?’, chiese l’altra.
‘No, signora’.
‘Forse medico?’
‘Nemmeno’.
‘Allora so cosa ti piacerebbe fare: il sacerdote! Dire Messa, confessare, predicare… vero?’
‘No, signora, non voglio diventare sacerdote’.
‘E allora cosa vuoi diventare?’
‘Non voglio niente. Voglio morire e andare in Cielo!”

Due giorni prima di morire, Francisco chiese di fare la Prima Comunione e confessò alla sorellina minore Jacinta: “Oggi sono più felice di te perché ho Gesù nel cuore”.

Alle dieci di sera, prima di spirare, disse alla madre con un sorriso angelico, senza sofferenze né lamentele: “Mamma, guarda quella bella luce vicino alla porta!” Aveva appena 11 anni. La Madonna glielo aveva promesso: sarebbe venuta per lui se avesse recitato molto il Rosario.

“Lo recitava nove volte al giorno e aveva compiuto sacrifici eroici” per evitare i peccati, e quando non gli restavano più forze per recitarlo diceva: “Mamma! Non ho più la forza per recitare il Rosario, e le Ave Maria che dico suonano come vuote!” Allora la madre lo consolava dicendogli: “Se non riesci a recitare il Rosario con le labbra, dillo con il cuore. La Madonna lo ascolta anche così e sarà contenta comunque!”

I resti di Francisco sono rimasti nel cimitero parrocchiale fino al 13 marzo 1952, giorno in cui vennero trasferiti nella cappella a destra dell’altar maggiore della basilica di Nostra Signora del Rosario a Fatima, accanto ai resti della sua sorellina, deposti lì il 1° maggio 1951, un anno prima. Accanto a loro riposano quelli della cugina, suor Lucia, deposti lì il 19 febbraio 2006.

Le umiliazioni di Francisco

Il piccolo Francisco subì varie umiliazioni quando la notizia della prima apparizione della Madonna si diffuse nel villaggio di Aljustrel, dove viveva con la sua famiglia. A scuola lo prendevano in giro, e anche il maestro, che non credeva in Dio, lo accusava di essere un “falso veggente”.

Francisco, però, non si lamentava mai, e sopportava tutte le umiliazioni, fisiche e verbali, senza dire nulla, al punto che i genitori non ne seppero mai niente. “Avrete molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto”, aveva detto la Vergine Maria ai tre pastorelli.

La sua ricompensa sulla Terra

A 17 anni dal pellegrinaggio di Giovanni Paolo II a Fatima, nel maggio del 2000, quando Francisco venne beatificato insieme alla sorella Jacinta 48 anni dopo l’apertura del processo, Papa Francesco torna in Portogallo per festeggiare il centenario delle apparizioni e proclamare, il 13 maggio, la loro canonizzazione, che li renderà i primi bambini, fratello e sorella, non martiri a diventare santi insieme e aprirà la via della beatificazione ad altri bambini morti sempre in tenera età in “odore di santità”.

Il primo miracolo avvenuto per intercessione di Francisco e scelto per la sua beatificazione è stata la guarigione, il 25 marzo 1987, di Maria Emilia Santos, di Leiria (Portogallo), paraplegica che ha recuperato la capacità di camminare dopo aver recitato un Rosario durante un ritiro per malati a Fatima. Il secondo miracolo, scelto per la canonizzazione, è la guarigione di un bambino portoghese, Felipe Moura Marques, che viveva in Svizzera, diabetico fin dalla nascita (diabete di tipo 1) e dichiarato “incurabile”.

Anche Lucia, cugina dei fratelli Marto e anche lei testimone delle apparizioni, potrebbe essere beatificata e poi canonizzata, ma la sua morte è più recente (2005). L’indagine diocesana per la sua beatificazione si è chiusa ufficialmente il 13 febbraio scorso.

web ChildrensofFatima ©Wikimedia

©Santuario de Fatima

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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