separateurCreated with Sketch.

Jamarion, un eroe del basket senza mani

JAMARION STYLES,BASKET,DISABILITA
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Valerio Evangelista - pubblicato il 11/05/17
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

“Il rifiuto degli altri ragazzi mi ha reso determinato a realizzare il mio sogno”Ha sempre avuto il sogno di diventare un campione di basket. Andava tutte le settimane in una palestra pubblica del suo paese – Boca Raton, in Florida – sperando di giocare insieme ad altri ragazzi. Ma ogni settimana, quando era il momento di organizzare le partite, Jamarion Styles veniva puntualmente rifiutato.

“Facevano le squadre ed io ero l’unico ad essere lasciato fuori”, ha detto alla CBS. “E poi mi dicevano di andare a casa. Questo modo di fare può ferisce profondamente le persone”.

Il problema era evidente – per tutti, ma non per Jamarion. Quando era piccolo aveva perso le mani – e la maggior parte delle sue braccia – a causa di una rara infezione batterica. Ma lui insistette nel ritenere che non vi sia motivo di rinunciare ai suoi sogni sportivi.

“La gente mi sottovaluta solo perché non ho le mani… Alcuni pensano che farei meglio a dedicarmi al calcio. Ma non sono affatto bravo, sono terribile in questo sport”.

Ma Jamarion era determinato, e nel primo giorno di lezione all’Eagles Landing Middle School ha chiesto all’allenatore di basket di far parte della squadra, quell’anno.



Leggi anche:
Come un cristiano ha inventato il basket e lo ha reso uno strumento di evangelizzazione

“Va bene, devi solo mettercela tutta”, gli disse l’allenatore Darian Williams. Ma in realtà, come ha detto lui stesso alla CBS, stava pensando un’altra cosa: “Questo ragazzo non ha le braccia, come può giocare a basket? Ma mi ha detto: ‘Signor Williams, non sono mai stato in una squadra prima d’ora. Anche se non dovessi giocare, vorrei solo far parte nella squadra’. Come avrei potuto dirgli di no?

Jamarion, a cui fu assegnato il numero 2, entrò nella storia della scuola essendo il primo giocatore di pallacanestro a non avere le mani. Ma presto si sarebbe fatto apprezzare anche e soprattutto per la sua bravura.

“Di solito era il primo ad entrare in palestra e l’ultimo ad uscire”, ha dichiarato Williams. Ma nonostante avesse conquistato la reputazione di chi si dà da fare, è rimasto seduto in panchina per la maggior parte della stagione.

Fino allo scorso mese, durante l’ultima partita della stagione. “Ogni persona presente in palestra, quella sera, assistette a qualcosa di incredibile“, ha detto Williams.

A sei minuti dalla fine, l’allenatore lo fece entrare in partita. Ottenuta la palla sul lato estremo del campo, il pubblico lo incitava a tirare. Ed è quello che ha fatto lui, segnando 3 punti da lontano. Poco dopo ha ripreso la palla, questa volta da un po’ più vicino, mettendo a segno un altro canestro da 3 punti.



Leggi anche:
10 cose che avete sempre voluto sapere sui disabili ma che temete di chiedere

Oggi, in quella stessa palestra pubblica, nessuno si sognerebbe di impedire a Jamarion di giocare. Si è appena iscritto alla squadra di pallavolo e ha detto che il prossimo anno vorrà iniziare a giocare a football.

“Se con una bacchetta magica potessi riavere le braccia, le vorresti?”, ha chiesto il giornalista della CBS al ragazzo. Ma lui è felicissimo così com’è: “No, non ne ho bisogno”.

Jamarion Styles, il ragazzo che nessuno avrebbe voluto scegliere neanche per una partita informale, è diventato un vero eroe per chiunque abbia avuto il piacere di vederlo giocare.

Top 10
See More