Qualsiasi cosa, ma non gettateli!Questa domenica potreste essere usciti dalla chiesa con vari rami d’ulivo derivanti dalla celebrazione dell’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme.
Potreste chiedervi cosa farne. Il mio suggerimento è: quasiasi cosa, ma non gettateli!
Secondo il Codice di Diritto Canonico, gli oggetti sacri non devono essere gettati nella spazzatura, ma trattati con rispetto (cfr. #1171). Nella Messa quei rami sono stati presi dal sacerdote e trasformati in un “sacramentale”, un oggetto che deve avvicinarci alla celebrazione dei sette sacramenti.
Gettarli nella spazzatura esprime noncuranza nei confronti del loro scopo sacro e li rende come un qualsiasi altro oggetto di cui non abbiamo più bisogno.
La domanda ovvia diventa quindi: “E allora, se non posso gettarli via, che devo fare con questi rami?”
Decorare
Nel corso degli anni, molte persone hanno usato i rami d’ulivo per decorare le proprie case. Può essere una cosa semplice come collocarli dietro un dipinto religioso o un crocifisso o complessa come trasformarli in una composizione. Lacy su CatholicIcing.com ha alcune idee eccellenti su cosa si può fare con i vecchi rami d’ulivo, e offre istruzioni passo dopo passo che chiunque può seguire.
Il beneficio di usarli come ornamento in casa è che i rami d’ulivo saranno un promemoria costante della Domenica delle Palme e faranno venire in mente la narrazione della Passione che leggiamo a Messa. È un modo perfetto per essere collegati alla Settimana Santa nel corso dell’anno e onorare Cristo, il Messia venuto a salvarci dal peccato e dalla morte.
Bruciare o seppellire
La maggior parte dei sacramentali, come i rami d’ulivo, può essere bruciata o seppellita per disporne in modo idoneo. Questo tipo di utilizzo onora il loro scopo sacro e li riporta alla terra in modo degno. Chiunque può farlo, ma se non siete in grado di bruciarli o seppellirli portate semplicemente i vostri rami d’ulivo nell’ufficio parrocchiale.
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Spesso i sacerdoti incoraggiano i fedeli a restituire i rami d’ulivo in chiesa di modo da poterli bruciare e farne le ceneri per il Mercoledì delle Ceneri. In questo modo l’anno liturgico resta collegato e nulla viene sprecato.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]