La Basilica Papale di San Francesco d’Assisi si trova in cima ad una collina dal passato tetroLa Basilica Papale di San Francesco d’Assisi è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti del Cristianesimo. Almeno in Italia. Vi si trova una vasta collezione di affreschi tardo-medievali realizzati da maestri della scuola romana e di quella toscana (tra cui Cimabue, Giotto e Lorenzetti, tra gli altri). E, naturalmente, la tomba di San Francesco, nella cripta, rimasta nascosta dalla morte del santo fino al 1818. Frate Elia De Cortona, uno dei seguaci di Francesco e Vicario Generale dell’Ordine sotto lo stesso San Francesco, decise di nascondere le spoglie del santo per evitare che le sue reliquie fossero diffuse in tutta Europa.
In realtà frate Elia fu incaricato di sovrintendere alla costruzione, e progettò anche parte di quella che è nota come “Basilica Inferiore”. Sembra che frate Elia abbia imparato molto sull’architettura e sulla costruzione scavando e costruendo sepolcri dalla roccia, quando era eremita in Siria. E sebbene l’architetto di entrambi i livelli della chiesa (la Basilica Superiore e quella Inferiore) sia stato Jacopo Tedesco, sembra che lui abbia semplicemente seguito il piano originale di Frate Elia, in stile romanico. Una serie di aggiunte posteriori avrebbero trasformato la chiesa in un’eccezionale sintesi di stile gotico e romanico.
San Francesco morì ad Assisi il 3 ottobre 1226 e fu canonizzato da Papa Gregorio IX solo due anni dopo, il 16 luglio 1228. La costruzione del convento francescano (noto come Sacro Convento) e della Basilica Superiore e di quella Inferiore iniziò subito dopo la canonizzazione, grazie al contributo dei tanti benefattori su cui già poteva contare l’Ordine francescano.
Uno di questi benefattori, Simone Di Puciarello, donò il terreno in cui sarebbe dovuta essere costruita la chiesa. Diede ai frati una collina sul lato ovest di Assisi, popolarmente nota come “Colle D’Inferno”. Era il luogo in cui comunemente venivano giustiziati i criminali. Quando la costruzione fu terminata, alla collina fu dato un nome più rassicurante. Grazie al Poverello, da allora è nota come “il Colle del Paradiso”.
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[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]