Una storia che vi farà rivedere le vostre posizioniMi chiamo Mariana, ho 34 anni e sono madre di otto figli (nessuna gravidanza gemellare). Mio marito ed io siamo sposati da 12 anni, e fin dai tempi del fidanzamento abbiamo deciso di essere aperti alla vita, ovvero di accettare i figli che Dio ci avrebbe mandato.
E così è arrivato il nostro primo figlio, nato nel primo anno di matrimonio con un cesareo d’urgenza (ero a 40 settimane di gestazione e ha iniziato a entrare in sofferenza). Poi sono arrivati gli altri (in totale quattro maschi e quattro femmine, più o meno a un anno di distanza l’uno dall’altro), di età compresa tra gli 11 anni e i 9 mesi e tutti nati con parto cesareo.
La gente mette sempre in discussione la nostra scelta di lasciare che sia il Signore a guidare la nostra storia, e quindi di avere una famiglia numerosa. Le persone chiedono se “non so evitare” una gravidanza, se è stata “un incidente”, se sono allergica agli anticoncezionali, se mio marito “concorda” con questo, se non mi farò legare le tube (a mio marito chiedono se non si sottoporrà a vasectomia), perché sono nati con parto cesareo, se hanno tutti lo stesso padre… Mi è stato detto che stavo rovinando il mio corpo, che ero irresponsabile per il fatto di “fare figli nel mondo di oggi”, che dovevo essere ricca, che ero pazza…
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Il fatto è che è difficile per le persone capire che abbiamo ricevuto una Parola della Chiesa, abbiamo optato per avere una famiglia numerosa, che abbiamo deciso di fidarci del Signore e che alla fine è una scelta che solo noi due potevamo compiere (è una questione di foro interno della coppia, no?) e che non me ne pento neanche per un istante.
Se verranno altri figli saranno accolti con la massima gioia! Dio ci ha dato i figli e anche le grazie per educarli con molto affetto. Sono bambini belli, educati, affettuosi, intelligenti, meravigliosamente agitati e che fanno la felicità della nostra famiglia.
Mariana, madre di otto figli, cattolica, ha un post-lauream in Letteratura e Critica Letteraria, è insegnante, autrice del libro As alegrias e agonias de uma mãe de primeira viagem e del blog www.maedeoito.blogspot.com.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]