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Consigli di San Giovanni Crisostomo su come scegliere una moglie

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Aleteia Brasil - pubblicato il 30/03/17
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Direttamente dal IV secolo per quest’epoca… e per sempre!1) Quando scegliete una moglie, quindi, non esaminate solo le leggi dello Stato, ma esaminate prima quelle della Chiesa. Nell’ultimo giorno, Dio non vi giudicherà secondo le leggi dello Stato, ma secondo le Sue.

2) Non è una sciocchezza? Quando ci troviamo sotto la minaccia di perdere denaro prendiamo tutte le misure possibili, ma quando la nostra anima rischia di essere punita in eterno non vi prestiamo neanche un minimo di attenzione.

3) Sapete di avere due scelte. Se scegliete una cattiva moglie dovrete affrontare molti fastidi. Se non accettate di affrontarli, sarete incolpati di adulterio per il fatto di aver divorziato da lei. Se aveste studiato le leggi del Signore conoscendole per bene prima di sposarvi, avreste fatto molta attenzione e avreste scelto fin dall’inizio una sposa degna e compatibile con il vostro carattere. Se vi foste sposato con una donna del genere, avreste guadagnato non solo il bene di non divorziare da lei, ma anche il beneficio di amarla intensamente, come ha ordinato Paolo, che quando dice “e voi, mariti, amate le vostre mogli” non si ferma a questo, ma aggiunge “come Cristo ha amato la Chiesa”.

4) Vediamo, però, se la bellezza e la virtù dell’anima della sposa hanno attirato lo sposo. No, lei non era attraente né pura, in base a queste parole di Paolo: “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua” (Efesini 5, 25-26). Nonostante questo, Egli non ha disprezzato la sua bruttezza, ma ha neutralizzato la sua repellenza, rimodellandola, riformandola e redimendo i suoi peccati. Voi dovete imitarlo. Anche se la vostra sposa pecca contro di voi più volte di quante riusciate a contare, dovete perdonarla in tutto.

5) Quando sorge un’infezione nel nostro corpo, non tagliamo quella parte, ma cerchiamo di curare la malattia. Con una moglie dobbiamo fare lo stesso.



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6) Anche se non mostra miglioramenti in funzione dei nostri insegnamenti, riceveremo una grande ricompensa da Dio per la nostra pazienza e per aver mostrato sia dominio di noi stessi che timore nei Suoi confronti. Riusciamo a sopportare le malvagità di lei con nobiltà, senza tagliare quella parte. Perché una moglie è come se fosse una parte di noi, e per questo dobbiamo amarla. È quello che insegna Paolo: “Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo” (Efesini 5, 28-30).

7) Dobbiamo amare nostra moglie anche perché Dio ha istituito una legge a questo riguardo quando ha detto: “Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne” (Genesi 2, 24; Efesini 5, 31).

8) Come lo sposo lascia la casa di suo padre e si unisce alla sposa, così anche Cristo ha lasciato il trono di Suo Padre e si è unito alla Sua sposa.

9) In generale, la vita è composta da due sfere di attività: quella pubblica e quella privata. Quando Dio l’ha divisa in questo modo, ha affidato l’amministrazione della vita domestica alla donna e all’uomo tutti i compiti relativi alla città, alle questioni commerciali, giudiziarie, politiche, militari e così via. […] Qualunque cosa pensi il marito delle questioni domestiche, la moglie ne saprà più di lui. La donna è incapace di amministrare in modo competente le questioni pubbliche, ma è capace di curare bene i figli, che sono il tesoro più grande. […] Se Dio avesse dotato l’uomo della capacità di amministrare entrambe le sfere di attività, sarebbe stato facile per gli uomini dispensare il genere femminile. […]

Per questo Dio non ha concesso entrambe le sfere a un sesso, perché nessuno di loro sembrasse superfluo. Dio non ha affidato entrambe le sfere a ogni sesso anche perché l’uguaglianza di onore non generi conflitti. Dio ha preservato la pace riservando a ciascuno la propria sfera. Ha diviso la nostra vita in due parti, e ha dato quella più necessaria e importante all’uomo e quella minore e inferiore alla donna. In questo modo ha organizzato la vita di modo che ammirassimo più l’uomo della donna, perché i suoi servizi sono più necessari di quelli di lei, e perché la moglie avesse una forma più umile e non si ribellasse al marito.



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10) Se è così, ecco quello che si deve cercare in una moglie: virtù d’animo e nobiltà di carattere, perché si possa godere di tranquillità, armonia e amore duraturo.

11) L’uomo che si sposa con una donna ricca si sposa con un capo, e non con una moglie. L’uomo che si sposa con una donna che ha le sue stesse condizioni o è più povera, però, si sposa con un’aiutante e un’alleata, portando innumerevoli benedizioni alla famiglia. La sua povertà la costringe a curare il marito con molta cura, obbedendogli in tutto. […] Il denaro è quindi inutile quando si tratta di trovare una compagna dall’anima buona.

12) Se è così, mettiamo da parte le ricchezze della sposa, ma esaminiamo il suo carattere e la sua pietà. La sposa degna, gentile e moderata, anche se povera, trasformerà la povertà in qualcosa di molto migliore della ricchezza.

13) In primo luogo, bisogna imparare quale sia il proposito del matrimonio, e perché questo è stato introdotto nella nostra vita. Non vi chiedete nient’altro. Quale sarà, allora, l’obiettivo del matrimonio e perché Dio lo ha creato? Sentite cosa dice Paolo: “Tuttavia, per il pericolo dell’incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito” (1 Corinzi 7, 2). […] La ricchezza è infinitamente inferiore al ritegno. È solo per questo che dobbiamo cercare una sposa: per evitare il peccato, per liberarci da qualsiasi immoralità.

14) La bellezza del corpo, se non è alleata alla virtù dell’anima, sarà capace di attirare il marito solo per venti o trenta giorni, ma non riuscirà ad andare al di là di questo prima che la perversità della moglie distrugga tutta la sua attrattiva. Quanto a quelle che irradiano la bellezza dell’anima, più il tempo passa e la loro nobiltà si evidenzia, maggiore sarà l’amore del marito e più questi proverà affetto per lei.

15) È mediante il ritegno che il marito riuscirà ad attirare verso la propria famiglia la buona disposizione e la protezione di Dio. È così che gli uomini dei bei vecchi tempi si sposavano: cercando la nobiltà d’animo anziché la ricchezza economica.



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16) Quando scegliete una moglie, non correte dietro all’aiuto umano. Rivolgetevi a Dio, perché Egli non si vergognerà di promuovere il vostro matrimonio. È stato Egli stesso a promettere: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Matteo 6, 33). Non chiedetevi: “Come posso vedere Dio? Alla fin fine, Egli non mi parlerà in modo esplicito, e quindi non riuscirò a porgli domande”. Queste sono parole di un’anima di poca fede. Dio può organizzare facilmente tutto come Egli vuole, senza dover usare la voce.

17) La castità è una cosa meravigliosa, ma è ancora più bella quando è alleata della bellezza fisica. Le Scritture ci parlano di Giuseppe e della sua castità, ma prima menzionano la bellezza del suo corpo: “Giuseppe era bello di forma e avvenente di aspetto” (Genesi 39, 6). La Scrittura parla poi della sua castità, mostrando chiaramente che la bellezza non portò Giuseppe ad essere licenzioso. Non sempre la bellezza provoca immoralità o la bruttezza dignità. Molte donne che spiccano per bellezza fisica brillano ancor di più per dignità. Altre che sono brutte d’aspetto sono ancora più brutte nell’anima, macchiata da innumerevoli immoralità. Non è la natura del corpo, ma l’inclinazione dell’anima che produce dignità o immoralità.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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