Una giovane donna della provincia di Venezia temeva di essere scartata perchè era neo-mammaSe nel mondo del lavoro c’è ancora una forte discriminazione contro le donne che decidono di fare figli, ci sono pure storie che dimostrano il contrario, che dimostrano che – con figlio o meno – le donne sono comunque una grande risorsa (L’Huffington Post, 28 marzo).
“VOLEVO CHE SAPESSERO DEL BAMBINO”
Come riporta Il Gazzettino (27 marzo), ad esempio, una donna di Marcon (Venezia) è riuscita ad ottenere un posto di lavoro in una pasticceria pur presentandosi al colloquio con il suo neonato di 3 mesi.
«Mi sono presentata al colloquio con mio figlio in braccio – racconta – perché volevo che sapessero della presenza di un bambino piccolo. Temevo, come più volte purtroppo è successo, che questo potesse rappresentare un ostacolo per l’assunzione, invece il titolare non ha fatto alcuna obiezione sul fatto che io fossi mamma da poco tempo e mi ha detto che appena avrei finito il periodo di maternità mi avrebbe assunto».
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UN PRECEDENTE AMARO
Eppure la neomamma era scettica sulla buona riuscita del colloquio: «Quando ho letto sul Gazzettino che a quella signora incinta di Treviso i titolari della ditta per la quale lavora hanno detto che per rimanere a casa avrebbe dovuto devolvere l’assegno di maternità all’azienda per coprire le spese necessarie alla sua sostituzione, sono rimasta molto male e mi è venuta voglia di piangere».
SI INIZIA IL 5 APRILE
Ma da ora in poi la giovane mamma potrà solo sorridere. Ad assumerla è stata la pasticceria “Linda” di Marcon, e il 5 aprile, allora, sarà il suo primo di giorno di lavoro. Un giorno davvero speciale non solo per lei, ma anche per tutte le donne che non vogliono rinunciare alla famiglia per il lavoro.