Si parla molto della felicità, ma si conosce poco e non si sa bene quali siano gli strumenti necessari per essere felici, ma vi sorprenderete…Essere felici non è avere una vita esente da insuccessi e frustrazioni. È essere sempre allegri anche se viene da piangere. È vivere intensamente anche in un letto d’ospedale. È non smettere mai di sognare anche se si hanno degli incubi. È dialogare con se stessi anche se la solitudine attanaglia. È essere sempre giovani anche se i capelli diventano bianchi. È raccontare storie ai figli anche se c’è poco tempo. È amare i genitori anche se loro non lo comprendono. È essere grati anche se le cose vanno male. È trasformare gli errori in lezioni di vita.
La vita è una grande università, ma insegna poco a chi non sa essere un allievo.
Essere felici è sentire il sapore dell’acqua, la brezza sul viso, l’odore della terra bagnata. È trarre grandi emozioni dalle piccole cose. È trovare tutti i giorni dei motivi per sorridere, anche se non è successo niente di particolarmente allegro. È ridere delle proprie sciocchezze. È non desistere da chi si ama, anche se ci sono delle delusioni. È avere degli amici con cui condividere le lacrime e dividere le gioie. È essere un amico del giorno e un amante del sonno. È ringraziare Dio per lo spettacolo della vita…
Quali di queste caratteristiche possedete? Chi conquista una vita felice? Forse le persone più ricche del mondo, i politici più potenti e gli intellettuali più brillanti? No! Quelle che raggiungono qualità di vita nella propria anima. Quelle che si liberano dal carcere della paura. Quelle che superano l’ansia, vincono il malumore, trascendono i propri traumi. Quelle che imparano a veleggiare nelle acque delle emozioni. Sapete veleggiare in quelle acque o vivete affondando? (…)
Essere felici non è avere un cielo senza tempeste, vie senza incidenti, lavori senza fatica, relazioni senza delusioni. Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza nella paura, amore nelle mancanze di incontro. Essere felici non è solo valorizzare il sorriso, ma riflettere sulla tristezza. Non è solo gioire negli applausi, ma trovare allegria nell’anonimato.
Essere felici è riconoscere che vale la pena di vivere la vita nonostante tutte le sfide, le incomprensioni e i periodi di crisi. Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista di chi sa viaggiare dentro il proprio essere. Essere felici è smettere di essere vittime dei problemi e diventare autori della propria storia. È attraversare deserti fuori di sé, ma essere capaci di trovare un’oasi dentro la propria anima. È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.
Essere felici è non aver paura dei propri sentimenti. È saper parlare di se stessi. È avere coraggio per sentirsi dire “No”. È avere sicurezza per ricevere una critica, anche se ingiusta. È baciare i figli, amare i genitori e avere momenti poetici con gli amici, anche se ci fanno soffrire.
Essere felici è lasciar vivere il bambino libero, allegro e semplice che abita dentro ciascuno di noi. È avere la maturità per dire “Ho sbagliato”. È avere il coraggio per dire “Perdonami”. È avere la sensibilità per dire “Ho bisogno di te”. È avere la capacità di dire “Ti amo”.
Essere felici non è avere una vita perfetta, ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza. Usare le sconfitte per aumentare la pazienza. Usare gli errori per modellare la serenità. Usare il dolore per mettere a tacere il piacere. Usare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza.
(Estratti dal libro Dez Leis para ser feliz, di Augusto Cury, pp. 7-8/33-34)
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]