La giovane attrice siciliana racconta il suo cammino di fede, dal catechismo in parrocchia ai pellegrinaggi con il fidanzato… E ai suoi coetanei dice: «Fate entrare il Signore nella vostra vita. A tutto il resto penserà lui»di Agnese Pellegrini
Occhi smeraldo, magnetici, e una massa di boccoli dorati, una carriera nelle serie televisive più seguite e una fama da modella. Ventiquattro anni tra pochi giorni, Giusy Buscemi è una delle attrici più amate dal pubblico e quasi non ti aspetti di sentirla ragionare di fede, snocciolando con decisione, e assoluta naturalezza, i valori in cui crede, i santi che ama, le preghiere che recita. «Non ne parlo spesso in pubblico, perché non voglio che la mia fede venga strumentalizzata», dice. «Tuttavia, non la nascondo e, se qualcuno mi fa delle domande sul mio essere cristiana, rispondo ben volentieri».
CON I PIEDI PER TERRA
Giusy ha calamitato milioni di spettatori con il suo fare gentile, un mix di dolcezza e tenacia. È stata incoronata la più bella d’Italia e oggi è una delle regine del piccolo schermo. Tuttavia, mantiene i piedi per terra e, tra i ricordi più belli che custodisce degli anni vissuti in Sicilia, prima del successo, ci sono gli incontri di catechismo: «Insegnavo ai bambini che si preparavano a ricevere la prima Comunione», ricorda. «Provengo da una famiglia cattolica, che mi ha trasmesso la fede. Io, a mia volta, ho frequentato il catechismo fino alla Cresima. Successivamente, mi sono preparata due anni per poterlo insegnare ai bambini. Lo rifarei? Certo che sì! Allora, però, ero molto giovane, e mi piaceva “fare la maestra”. Oggi, dopo un accompagnamento spirituale vissuto qui a Roma dove risiedo, mi sento più preparata, con una consapevolezza nuova».
Giusy parla con trasporto, come se nel mondo dello spettacolo fosse “normale” incontrare persone che non hanno timore a manifestare la propria fede. «In effetti, è così. Ho moltissimi amici attori con i quali intavolo discussioni e riflessioni su Dio. Sono incontri privati, di cui sui giornali non si parla, ma non avvengono raramente, anzi…». Intanto, lei sta vivendo un momento di grande serenità, anche dal punto di vista spirituale: «Io e il mio fidanzato abbiamo frequentato il corso di preparazione al matrimonio», confida, «e tra i nostri progetti c’è anche il matrimonio».
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UN NUOVO VOLTO DI CHIESA
Nel passato di Giusy ci sono i ricordi di una ragazza che, per 19 anni, ha trascorso le sue giornate a Menfi, un affascinante paese della Sicilia, immerso nella storia e lambito dal Mediterraneo, popolato da intriganti dune mobili di sabbia chiara e finissima.
«Ho avuto un’infanzia come quella di tante altre mie coetanee», racconta. «Liceo scientifico, danza, catechismo, tanti amici… Poi, dopo il diploma, ho cercato la mia strada, tentando diverse opzioni: ho provato l’ammissione a varie Università e mi sono anche iscritta al concorso di Miss Italia. Dopo la vittoria, ho iniziato con i cast e i provini e, piano piano, ho mosso i primi passi nella recitazione». Proprio a Roma, Giusy ha avuto il suo incontro più “autentico” con Dio: «Vivevo in questa città da un anno. È stato proprio allora che, frequentando la parrocchia, ho avuto il dono di incontrare uomini e donne di Dio, in particolare due suore che mi hanno fatto vedere un volto della Chiesa che non conoscevo. Mi sono innamorata della luce che avevano negli occhi e ho avuto la certezza che il Signore mi chiamava ad approfondire e a far crescere la mia fede. Da allora, con il mio fidanzato, ho iniziato un cammino, che ci ha portato anche a compiere diversi pellegrinaggi in molti dei santuari più amati: Fatima, Medjugorje e soprattutto Lourdes, un posto che mi è rimasto nel cuore per l’intenso clima di preghiera che ti fa sentire avvolta da una benedizione speciale».
DARE SPAZIO A DIO
Come speciale, per l’attrice siciliana, è santa Teresina di Lisieux: «Ho per lei una devozione particolare», confida, «e amo molto la sua umiltà e “piccolezza”, che poi diventa grandezza agli occhi di Dio». Un atteggiamento dell’animo che anche lei chiede nelle sue preghiere: «Mi piace recitare l’Angelo di Dio», rivela Giusy, «perché sento intensamente, nella mia vita, la presenza dell’Angelo custode, che “regge e governa” ognuno di noi…». Proprio ai giovani, ai suoi coetanei, Giusy si rivolge e dice: «Chiedo ai ragazzi di offrire a Dio la possibilità di entrare nella loro vita: dobbiamo essere aperti all’eventualità di incontrarlo, di farne esperienza. Per ognuno di noi esiste il “momento giusto”, ma c’è bisogno che impariamo a interpretare i segni che Dio ci offre nella concretezza dei nostri giorni, come ad esempio l’invito che riceviamo da un amico o da una persona cara. Ai ragazzi va detto che Dio esiste e ci ama: poi sarà lui a fare il resto e a trasformare i cuori, facendo scaturire in ognuno di noi il desiderio di pregare, per instaurare un dialogo più profondo e sincero».
Di traguardi da raggiungere e di sogni da realizzare, Giusy ne ha ancora molti: «Soprattutto vorrei poter attuare il progetto che Dio ha disegnato per me e lanciare nel mondo un messaggio di speranza. Perché nel mondo il vero amore esiste, va soltanto focalizzata la luce, per vederlo in pienezza».
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