Azat è un ragazzo originario di Taraz, in Kazakistan. Ha una paralisi cerebrale, ma questo non gli impedisce di raggiungere i suoi obiettivi. Innamorato della tecnologia, ha superato brillantemente dei corsi di formazione in “Riparazione di computer” e “Amministrazione aziendale”.
“Se una persona riesce a fare qualcosa, tutti possono farla”, dice Azat ai microfoni di Radio Liberty, intervistato da Akhmetbek Nursila. “Per me non è difficile. Anzi, lavorare mi fa stare bene”. Una passione che lo ha spinto a superare i propri limiti, e adesso vuole addirittura mettersi in proprio.
“Forse le sue mani e le sue gambe non funzionano perfettamente”, dice il padre di Azat, “ma siamo molto grati a Dio perché è molto intelligente”.
Azat ha ricevuto educazione genitoriale e ha conseguito riconoscimenti che hanno equiparato la sua preparazione a quella degli standard nazionali.
La paralisi cerebrale infantile è un disturbo persistente, ma non progressivo della postura e del movimento, dovuto ad alterazioni della funzione cerebrale infantile prima che il sistema nervoso centrale abbia completato il suo sviluppo.
“Ci avevano fornito una sedia a rotelle. Quando l’abbiamo portata a casa, l’abbiamo assemblata chiedendo ad Azat di sedersi. Ma lui si è rifiutato”, dice la madre.
“Se mi siedo lì anche solo una volta”, diceva il piccolo Azat, “resterò seduto lì per il resto della mia vita”.
Ha iniziato a camminare a 13 anni e oggi, a 28 anni, continua a farlo. Questo ragazzo, che va anche in bicicletta, prova a superare la sua difficoltà in ogni modo, e sogna di creare una sua fondazione, un giorno, per aiutare chi è nella sua condizione.