separateurCreated with Sketch.

Vescovi africani: “Ristabilite le trasmissioni in onde corte di Radio Vaticana”

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Vatican Insider - pubblicato il 10/03/17
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

No alla chiusura del servizio in onde corte di Radio Vaticana. A chiederlo è il Comitato permanente del Secam/ Sceam (Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar) che ha inviato una lettera all’emittente vaticana con la quale si fa formale richiesta di ristabilire il servizio in onde corte recentemente terminato anche per le regioni extra-europee ed extra-americane.  

Nella lettera, pubblicata nel corso della riunione dell’organo di rappresentanza dei Vescovi africani in corso ad Accra – e rilanciata dall’agenzia Fides – si esprime «la preoccupazione per la recente chiusura dei servizi ad onde corte della radio, che garantiva a milioni di africani l’opportunità di sentire il Santo Padre e di condividere gli interessi e la missione della Chiesa»

Dal 2012 il servizio in onde corte e medie di Radio Vaticana è migrato sulla modulazione di frequenza e su internet per l’Europa e le Americhe, ma era rimasto disponibile per gli ascoltatori in Africa, Asia e Medio Oriente. Quest’anno si è deciso di chiudere completamente il servizio e di puntare sulle nuove tecnologie digitali per raggiungere gli ascoltatori africani e asiatici. «Mentre riconosciamo che i servizi di Radio Vaticana possono essere ricevuti tramite internet – afferma la lettera – il fatto è che molti africani semplicemente non hanno i mezzi o le tecnologie per godere di tali servizi». 

Il Comitato permanente del Secam «esprime il suo profondo riconoscimento e apprezzamento per il ruolo giocato da Radio Vaticana in diversi decenni per l’evangelizzazione dell’Africa e per il compito della catechesi e dello sviluppo spirituale del continente africano». «La Radio Vaticana – riconosce l’organismo episcopale – è sempre stata una fonte affidabile di notizie sulla Chiesa universale e un canale rapido per condividere notizie sull’Africa con il resto del mondo». 

Tags:
Top 10
See More