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Santa Francesca Romana, la moglie riluttante diventata santa

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Meg Hunter-Kilmer - pubblicato il 09/03/17
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“Piangi perché vuoi fare la volontà di Dio o perché vuoi che Lui faccia la tua?”Francesca Romana, la santa famosa per aver detto “Una donna sposata, quando le viene richiesto, deve abbandonare la sua devozione a Dio sull’altare per trovarlo nelle sue faccende domestiche”, non voleva sposarsi. Più di tutto al mondo voleva diventare suora, e lo disse al padre.

Purtroppo per lei, al padre non interessavano affatto i suoi desideri, e insistette perché si sposasse. In un’epoca in cui i padri avevano il dominio assoluto in casa, la via di Francesca era ormai stata decisa, ma non era tenuta ad aderirvi con gioia.

La ragazza andò dal suo direttore spirituale, piangendo per il fatto che non le sarebbe mai stato permesso di seguire la sua vera chiamata come sposa di Cristo. Il sacerdote ascoltò pazientemente le lamentele della 13enne, poi replicò calmo: “Piangi perché vuoi fare la volontà di Dio o perché vuoi che Lui faccia la tua?

Francesca rimase di stucco – e umiliata. Per quanto volesse diventare suora, la volontà di Dio era chiara in quella di suo padre. Non c’era niente che potesse fare per fargli cambiare idea, e allora la sua scelta era una sola: poteva accettare il destino che Dio aveva scelto per lei in pace o disperandosi. Francesca scelse di abbracciare la sua croce e presto – appunto a 13 anni – si ritrovò sposata con un nobile gentile e facoltoso.

Il suo consenso iniziale alla volontà di Dio venne tuttavia messo fortemente alla prova. Ci si aspettava che aderisse pienamente alla vita sociale dell’epoca, e la ragazzina calma e pia venne così schiacciata da tutta la situazione che crollò e rimase al limite della morte per mesi. Alla fine le apparve Sant’Alessio (scappato per vivere in strada quando la sua famiglia aveva cercato di convincerlo a sposarsi) e le disse che Dio le stava offrendo la possibilità di riprendersi o meno. Dopo aver pregato in agonia, Francesca rispose: “La volontà di Dio è la mia”. Si riprese subito e tornò alla vita che odiava.

Ancora una volta Francesca provò ad abbracciare la sua croce, e ancora una volta questa si dimostrò molto dura per lei. Sembra, però, che non fosse destinata a portarla da sola – anche sua cognata, Vannozza, aspirava alla santità. Un giorno Vannozza trovò Francesca che piangeva e le chiese cosa non andasse. Quel giorno stabilirono che avrebbero vissuto insieme solo per Cristo. Servendo sempre le proprie famiglie al di sopra di tutto, iniziarono ad andare a Messa insieme, a visitare gli ammalati e i carcerati e anche a pregare in una cappella segreta in una torre abbandonata della loro residenza. Con questi atti di pietà e carità a sostenerla, Francesca riuscì alla fine ad aderire alla vita che le veniva richiesta, e questa volta con gioia.

Per anni Francesca e Vannozza lottarono contro le famiglie acquisite, desiderose di onorarle e rispettarle ma non disposte ad abbandonare i poveri come ci si aspettava che facessero. Quando il suocero vendette tutto il grano e il vino extra della famiglia di modo che Francesca non potesse più regalarlo, il granaio si riempì miracolosamente per mesi, indipendentemente da quanto donasse ai poveri, e la botte di vino non rimase mai vuota. Dopo di questo, sia il marito che il suocero si convertirono completamente, e Francesca e Vannozza furono libere di agire come volevano, a volte mendicando per ottenere elemosine per i poveri, altre volte aprendo un ospedale in casa propria.

Francesca ebbe sei figli, tre dei quali morirono neonati e due morti di peste da bambini. Era una francescana del Terz’Ordine, fondò un ordine di Oblate e per decenni vide il proprio angelo custode con lei in ogni momento. Nonostante tutto questo, è ricordata per la sua semplice devozione come moglie e madre.

Francesca Romana era un’introversa che imparò a districarsi tra la gente. Era una donna sposata che anelava al chiostro. Viveva in solidarietà con i poveri anche se la sua casa era un castello. Molti di noi pensano che la propria vita sia andata irrimediabilmente male. Abbiamo scelto la vocazione sbagliata o il coniuge sbagliato, o abbiamo fatto una cattiva scelta che ci ha rovinato la vita.

L’inganno del demonio è convincerci che le circostanze in cui ci troviamo rendano impossibile la santità.


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“Forse avrei potuto essere santo”, pensiamo, “se non l’avessi sposato o non avessi avuto tanti figli, o se non avessi avuto quell’incidente o non avessi abortito, o se non avessi lasciato l’università o non fossi diventato così amareggiato”. Ma è attraverso queste situazioni – queste croci – che Dio ci sta santificando. Francesca Romana era disperata quando venne organizzato il suo matrimonio, ma è stato proprio attraverso di questo che è diventata santa. Nel giorno della sua festa, il 9 marzo, chiediamole di intercedere per tutti coloro che si sentono intrappolati nella propria vita, soprattutto quelli che si sentono soli e hanno bisogno di una Vannozza che li sproni alla santità. Santa Francesca Romana, prega per noi!

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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