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I 10 comandamenti per un web senza odio

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Agi - pubblicato il 06/03/17
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Che ne pensate?Dieci regole che ciascun navigatore deve sapersi dare per rendere internet un luogo migliore. Un luogo in cui condividere informazioni e confrontare idee, senza odio. Un vero e proprio codice di autodisciplina per la propria condotta su internet, non solo per reagire alla valanga di odio che travolge le discussioni in rete, ma anche per dimostrare che c’è un’altra strada. Soprattutto a chi invoca l’intervento di un’autorità pubblica per stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato sul web.


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E’ questo lo spirito che sta alla base del ‘Manifesto della comunicazione non ostile’, il fulcro della kermesse organizzata a Trieste da Parole O_stili, la prima community italiana contro l’hate speech. Lo scorso mese nel capoluogo si sono confrontati su questi temi oltre 500 tra giornalisti, docenti e politici, dal direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, ormai una vera e propria star dei social (pur avendo mollato Twitter), alla presidente della Camera, Laura Boldrini, che attende ancora una risposta da Mark Zuckerberg alla lettera nella quale chiedeva una presa di posizione contro l’odio su Facebook.

“Ritengo che sia molto utile unire le forze per lanciare una mobilitazione di tutti coloro che sono contrari all’odio in rete. L’hate speech non può rappresentare il prezzo da pagare per essere presenti sullo spazio digitale” di legge nel saluto della presidente Boldrini alla manifestazione, “una community contro la violenza sul web fornisce uno strumento in più a disposizione di chi è impegnato a contrastare questo fenomeno ma anche di chi ne è, suo malgrado, vittima”.


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Questi i ‘dieci comandamenti’ per un uso consapevole della rete, selezionati da Parole O_stili dopo una lunga discussione online. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere sui nostri profili Facebook e Twitter.

  1. Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
  2. Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
  3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
  4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
  5. Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere farmi capire avvicinarmi agli altri.
  6. Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
  7. Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
  8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
  9. Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
  10. Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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