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Papa Francesco: e se usassimo la Bibbia come facciamo con il telefonino?

Pope Francis general Audience © Antoine Mekary / ALETEIA

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Vatican Insider - pubblicato il 05/03/17
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«La Quaresima è un cammino di conversione e una lotta contro il male», afferma Francesco. «Bisogna prendere confidenza con la Bibbia: leggerla spesso, meditarla, assimilarla», raccomanda all’Angelus. La Bibbia «contiene la Parola di Dio, che è sempre attuale ed efficace». Il Papa ricorda che «qualcuno ha detto: cosa succederebbe se trattassimo la Bibbia come trattiamo il nostro telefono cellulare? Se la portassimo sempre con noi, se tornassimo indietro quando la dimentichiamo, se la aprissimo diverse volte al giorno, se leggessimo i messaggi di Dio contenuti nella Bibbia come leggiamo i messaggi del telefonino».

Chiaramente, prosegue il Pontefice, «il paragone è paradossale, ma fa riflettere: in effetti, se avessimo la Parola di Dio sempre nel cuore, nessuna tentazione potrebbe allontanarci da Dio e nessun ostacolo ci potrebbe far deviare dalla strada del bene, sapremmo vincere le quotidiane suggestioni del male che è in noi e fuori di noi, ci troveremmo più capaci di vivere una vita risuscitata secondo lo Spirito, accogliendo e amando i nostri fratelli, specialmente quelli più deboli e bisognosi, e anche i nostri nemici».

Prima il Papa mette in guardia i fedeli dalle «frecce velenose del diavolo» e dalla «falsa scorciatoia del successo e della gloria», poi li esorta ad «accogliere e amare i fratelli più bisognosi e anche i nemici».

Inoltre «da pochi giorni abbiamo iniziato la Quaresima, che è il cammino del Popolo di Dio verso la Pasqua, un cammino di conversione, di lotta contro il male con le armi della preghiera, del digiuno, delle opere di carità».

Francesco prende spunto dalle Letture dalle prima domenica di Quaresima. «Il Vangelo ci introduce nel cammino verso la Pasqua – spiega il Papa all’inizio della Preghiera mariana recitata dalla finestra del suo studio nel Palazzo apostolico -Gesù rimane per quaranta giorni nel deserto, sottoposto alle tentazioni del diavolo: questo episodio si colloca in un momento preciso della vita di Gesù». E cioè «subito dopo il battesimo nel fiume Giordano e prima del ministero pubblico: ha appena ricevuto la solenne investitura, lo Spirito di Dio è sceso su di Lui, il Padre dal cielo lo ha dichiarato “Figlio mio, l’amato” e Gesù è ormai pronto per iniziare la sua missione». E, prosegue il Pontefice, «poiché essa ha un nemico dichiarato, cioè Satana, Gesù lo affronta subito, “corpo a corpo” e il diavolo fa leva proprio sul titolo di “Figlio di Dio” per allontanare Gesù dall’adempimento della sua missione: “Se tu sei Figlio di Dio”, gli ripete e gli propone di fare gesti miracolosi – di fare il mago – come trasformare le pietre in pane per saziare la sua fame, e buttarsi giù dalle mura del tempio facendosi salvare dagli angeli».

A queste due tentazioni, segue la terza: «Adorare lui, il diavolo, per avere il dominio sul mondo». Mediante questa triplice tentazione, «Satana vuole distogliere Gesù dalla via dell’obbedienza e dell’umiliazione, perché sa che così il male sarà sconfitto, e portarlo sulla falsa scorciatoia del successo e della gloria».

Ma, sottolinea Jorge Mario Bergoglio, «le frecce velenose del diavolo vengono tutte “parate” da Gesù con lo scudo della Parola di Dio che esprime la volontà del Padre e così il Figlio, pieno della forza dello Spirito Santo, esce vittorioso dal deserto».

Durante i quaranta giorni della Quaresima, avverte Francesco, «come cristiani siamo invitati a seguire le orme di Gesù e affrontare il combattimento spirituale contro il Maligno con la forza della Parola di Dio». E, «la Vergine Maria, icona perfetta dell’obbedienza a Dio e della fiducia incondizionata al suo volere, ci sostenga nel cammino quaresimale, affinché ci poniamo in docile ascolto della Parola di Dio per realizzare una vera conversione del cuore».

Quindi il Papa rivolge «un cordiale saluto alle famiglie, ai gruppi parrocchiali, alle associazioni e a tutti i pellegrini venuti dall’Italia e da diversi Paesi». Il Pontefice si rivolge in particolare ai «fedeli provenienti dalle diocesi di Madrid, Córdoba e Varsavia; come quelli di Belluno e Mestre». Saluta «i ragazzi del decanato di Baggio (Milano) e quelli partecipanti all’incontro promosso dalle Maestre Pie Filippini». Il Papa augura «a tutti che il cammino quaresimale sia ricco di frutti» e chiede «un ricordo nella preghiera per me e per i collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo la settimana di Esercizi Spirituali ». E conclude: «Grazie di cuore. Buona domenica! Buon pranzo e arrivederci».

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