Nel deserto della Giudea sorge un’antica fortezza costruita da Alessandro Ianneo, il secondo re asmoneo della GiudeaQuasi tutto quello che sappiamo della fortezza di Masada lo dobbiamo a Giuseppe Flavio, storico ebreo-romano del I secolo. Affacciata sul Mar Morto da un altopiano, la fortezza era – secondo gli scritti di Giuseppe – inizialmente costruita dal secondo re asmoneo della Giudea, Alessandro Ianneo, nel primo secolo a.C. Cioè almeno 2.100 anni prima che Norman Jewison decise di girare la versione cinematografica di Jesus Christ Superstar nelle rovine di Masad, appunto. Ma non era niente di più di una piccola fortificazione.
Letteralmente “Masada” significa “fortezza”. Riferisi ad essa come “la fortezza di Masada” potrebbe essere dunque ridondante. Dopo la morte di suo padre Antipatro – fondatore della dinastia Erodiana – Erode il Grande catturò Masada e vi costruzì una grande fortezza e due palazzi dove rifugiarsi in caso di ribellione. Erano i giorni delle lotte per il potere che seguirono la fine della dinastia degli Asmonei e l’ascesa degli Erodiani. Ma il grande assedio di Masada doveva ancora venire: solo qualche decennio più tardi, all’inizio della Prima Guerra giudaica-romana.
Per farla breve, dopo che i romani distrussero il Secondo Tempio, un gruppo di ribelli ebrei fuggì da Gerusalemme e si stabilì a Masada. Nell’anno 73 Lucio Flavio Silva, governatore della Giudea, assediò la scogliera per due o tre mesi, e infine la Decima Legione Romana poté sfondare le mura e le porte della fortezza e palazzi di Masada. Giuseppe Flavio afferma, probabilmente sulla base di alcune testimonianze di soldati romani a cui ebbe accesso, che quando i Romani entrarono nella fortezza scoprirono che gli assediati avevano commesso un suicidio di massa, o che, molto più probabilmente, si sarebbero uccisi l’un l’altro per non essere uccisi dai Romani. Secondo Giuseppe Flavio, furono trovati quasi mille corpi.
L’ultima volta che Masada è stata occupata fu durante il periodo bizantino, quando su quel sito vennero costruiti una chiesa e un monastero: il Monastero di Marda, che è noto solo per alcuni riferimenti nelle biografie di Saba Archimandrita e Sant’Eutimio il Grande.
[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]