separateurCreated with Sketch.

Muore la donna che portò all’approvazione dell’aborto negli USA e poi si convertì al cattolicesimo

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Aleteia Brasil - pubblicato il 20/02/17
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Da attivista pro-aborto era diventata cattolica passando a difendere pubblicamente la vitaNel 1970, una giovane statunitense del Texas chiese l’autorizzazione legale per abortire sostenendo che la sua gravidanza era indesiderata. Fino a quel momento, la maggior parte degli Stati del Paese permetteva l’aborto solo in caso di rischio di morte della gestante.

In quell’occasione, tuttavia, la Corte Suprema avrebbe finito per aprire le porte alla legalizzazione dell’aborto negli USA, sostenendo che la donna, insieme a un’équipe medica, può abortire senza impedimenti legali nei primi mesi di gravidanza ma con restrizioni quando la gestazione è in fase avanzata. La decisione ha indicato l’incostituzionalità dell’interferenza dello Stato nella decisione di una donna sulla sua gravidanza.

Per via degli appelli presentati dallo Stato del Texas, la decisione definitiva che avrebbe autorizzato l’aborto arrivò solo nel 1973, quando la ragazza aveva ormai partorito e dato la figlia in adozione.

Nei primi anni la giovane texana mantenne l’anonimato. Di lei si conosceva solo lo pseudonimo “Jane Roe”, che diede il nome al celebre processo “Roe vs Wade”, pietra miliare della legalizzazione dell’aborto negli Stati Uniti. Il suo vero nome, Norma Mccorvey, divenne pubblico solo negli anni Ottanta, quando divenne un’attivista pro-aborto e difese i cosiddetti “diritti riproduttivi”, lavorando anche in cliniche abortiste.


LEGGI ANCHE: Si batte contro l’aborto e passa il Natale in carcere


Nel 1995, tuttavia, Norma ha riconosciuto che il processo che aveva avviato era stato un errore. Ha passato a dichiararsi pubblicamente contraria all’aborto, si è convertita ed è stata battezzata nel cattolicesimo da un sacerdote che guidava un gruppo di difesa della vita.

La donna che aveva dato il via all’approvazione dell’aborto nel suo Paese ha quindi scambiato l’attivismo pro-aborto con il movimento pro-vita.

I difensori della vita umana fin dal concepimento sono in costante crescita negli USA. A gennaio, nell’anniversario della storica sentenza “Roe vs Wade”, il gruppo organizza ogni anno l’affollatissima Marcia per la Vita, una manifestazione che riunisce centinaia di migliaia di persone nelle strade di Washington per chiedere la revoca di quella decisione giudiziaria.

Nell’edizione di quest’anno, la Marcia ha contato sulla partecipazione di Mike Pence, primo vice-Presidente degli Stati Uniti a partecipare alla manifestazione anti-aborto a Washington.

Norma Mccorvey è morta il 18 febbraio a 69 anni nella sua casa in Texas.

Eleviamo a Dio una preghiera per la sua anima, per la conversione di tutti alla cultura della vita e la fine dell’aborto, che lungi dall’essere un “diritto” da qualsiasi punto di vista è sempre l’omicidio evitabile di un essere umano innocente e indifeso.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]


LEGGI ANCHE: L’epoca dell’aborto sta passando? Secondo questa donna sì


 

Top 10
See More