«Se si vuole comprendere l’impatto dei raid che svolgono le guardie di frontiera degli Stati Uniti in più di 60 comunità in tutto il paese solo in questo inizio di febbraio, possiamo sentire i bambini: non vogliono andare a scuola, pensando che i loro genitori stanno per essere portati via, mentre loro non ci sono». Lo afferma l’arcivescovo di Los Angeles, monsignor José Gomez, vice-presidente della Conferenza statunitense dei vescovi cattolici all’incontro mondiale dei movimenti popolari in corso a Modesto, California, secondo quanto riporta l’agenzia Fides.
«Abbiamo bambini presso la Dolores Mission», racconta Ellie Hidalgo responsabile della pastorale sociale in una parrocchia, «se i loro genitori arrivano in ritardo a casa dal lavoro diventano ansiosi immediatamente. La situazione sta diventando molto tesa e confusa», secondo quanto continua a raccontare Hidalgo: «E se i genitori non tornano a casa, dove andranno a finire quei bambini? Nelle parrocchie e cliniche associate in tutto il paese in questo momento, stiamo offrendo incontri d’informazione per aiutare le persone senza documenti, in modo di poter conoscere i loro diritti, come procedere, se gli ufficiali degli Stati Uniti dell’Immigration and Customs si presentano nelle loro, cosa fare? Per esempio, gli agenti non possono entrare se non si apre la porta, e che programma si è pensato d’avere per i loro figli, chi sta andando a prendersi cura del vostro bambino se capita qualsiasi cosa», spiega la Hidalgo, «bisogna perfino segnare le loro allergie, i numeri di telefono del medico, il numero dell’assicurazione sanitaria».
«Inoltre, serve sempre un documento firmato, la procura, per la concessione di potere a qualcuno, e sarebbe opportuno averla a portata di mano», dice la Hidalgo, «Potrebbe non essere necessario, ma nel clima attuale è meglio prevenire. Una delle nostre grandi paure, spiega, è se non fai la procura, il bambino potrebbe finire nel sistema di figli adottivi. Questa è una reale possibilità». L’incontro dei movimenti popolari promosso dal Vaticano è stato programmato prima della vittoria di Trump e aveva tra le principali preoccupazioni la situazione di molti migranti senza documenti.