«Possiamo imparare da voi a gioire per le cose piccole e semplici, e a gioire insieme». Papa Francesco si è rivolto così ad una delegazione di atleti con disabilità intellettive che parteciperanno ai giochi mondiali invernali Special Olympics che si svolgeranno nella Stiria, in Austria, dal 14 al 25 marzo prossimi, sottolineando: «Ogni vita è preziosa, ogni persona è un dono e l’inclusione arricchisce ogni comunità e società. Questo è il vostro messaggio per il mondo, per un mondo senza confini e senza esclusioni».
Special Olympics è un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per le persone, ragazzi ed adulti, con disabilità intellettiva. Nel mondo sono oltre 170 i paesi che adottano il programma Special Olympics. L’organizzazione, si legge in una nota, è riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale, così come il Comitato Paralimpico, ma «le due sono organizzazioni separate e distinte. Diverse le premesse, diversa la filosofia che muove le due organizzazioni. Mentre il Comitato Paralimpico opera coerentemente con i criteri dei Giochi Olimpici con gare competitive riservate ai migliori, Special Olympics ovunque nel mondo e ad ogni livello (locale, nazionale ed internazionale), è un Programma educativo, che propone ed organizza allenamenti ed eventi solo per persone con disabilità intellettiva e per ogni livello di abilità».
Lo sport, ha detto il Papa ad atleti e organizzatori dei giochi invernali che si svolgeranno a metà marzo a Schladming, Ramsau and Graz, «è una vostra passione, e vi siete preparati con grande impegno alle competizioni, secondo il giuramento dell’atleta Special Olympics: “Che io possa vincere, ma, se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. L’attività sportiva fa bene al corpo e allo spirito, e vi permette di migliorare la qualità della vostra vita. La preparazione costante, che richiede anche fatiche e sacrifici, vi fa crescere nella pazienza e nella perseveranza, vi dà forza e coraggio e vi fa acquisire e sviluppare capacità che altrimenti rimarrebbero nascoste. Sono sicuro che tutti voi avete fatto questa esperienza. E così ci si sente gratificati e anche riconosciuti, valorizzati nelle proprie abilità. Alla base di tutta l’attività sportiva – ha proseguito Francesco – c’è, in un certo senso, la gioia: la gioia di muoversi, la gioia di stare insieme, la gioia per la vita e i doni che il Creatore ci fa ogni giorno. Vedendo un bel sorriso sui vostri volti e la grande felicità nei vostri occhi quando siete riusciti bene in una competizione – e la vittoria più bella è proprio quella di superare sé stessi –, ci rendiamo conto di cosa vuol dire una gioia sincera e ben meritata! E possiamo imparare da voi a gioire per le cose piccole e semplici, e a gioire insieme».
«Lo sport, inoltre – ha detto ancora il Pontefice argentino – ci aiuta a diffondere la cultura dell’incontro e della solidarietà. Insieme, atleti e assistenti, ci mostrate che non ci sono ostacoli né barriere che non possano essere superati. Siete un segno di speranza per quanti si impegnano per una società più inclusiva. Ogni vita è preziosa, ogni persona è un dono e l’inclusione arricchisce ogni comunità e società. Questo è il vostro messaggio per il mondo, per un mondo senza confini e senza esclusioni! Cari amici, i Giochi Invernali Mondiali Special Olympics saranno un bel momento nella vostra vita. Voi sarete, come dice il motto di questa edizione, il “battito del cuore per il mondo”. Vi auguro di passare insieme giornate gioiose e di incontrare amici da tutto il mondo. Vi affido alla protezione di Maria Santissima e invoco su di voi, sui vostri familiari e su tutti i partecipanti la benedizione divina. E, per favore, pregate anche per me».
Il gruppo di atleti italiani e austriaci, accompagnati dal vescovo austriaco di Graz-Seckau Wilhelm Krautwaschl, a Roma per due giorni, oltre all’incontro con il Papa visiteranno il Vaticano, l’ambasciata austriaca e il pontificio collegio per i seminaristi di lingua tedesca di Santa Maria dell’Anima.
Oltre alla delegazione degli Special Olimpics, il Papa ha ricevuto oggi il cardinale Beniamino Stella, prefetto della congregazione per il Clero, il cardinale Lluís Martínez Sistach, arcivescovo emerito di Barcelona, il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente emerito del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, e il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo Carl A. Anderson.