“Un libro pieno di buonumore – contrariamente a quello che ci si aspetterebbe, grazie soprattutto a quei tre prodigi di bellezza e bontà che ha prodotto in comproprietà con il santo marito (non anticipo niente sulla sua straordinaria figura) – ma soprattutto prezioso per chi si trovasse a vivere una storia simile alla sua”. Così scrive Costanza Miriano a proposito de «La porta gialla», in cui Erica Bassi racconta la sua storia, così simile forse a tante altre – le viene diagnosticato un tumore – se non fosse per la fede che sostiene e illumina il suo cammino.
Fede in Dio, innanzitutto, ma anche fiducia nella propria famiglia che si stringe attorno alla mamma e moglie. Un’esperienza forte, di quelle che segnano l’intera esistenza e da cui non si può che uscire cambiate: “Ora sono questa Erica e faccio cose che mai avrei immaginato. Tipo scrivere. O volermi più bene di quanto non abbia fatto in passato”.