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Bagnasco ai giovani: “Non lasciate che vi uccidano la speranza”

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Vatican Insider - pubblicato il 09/02/17
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«Non lasciate che qualcuno uccida la speranza dei vostri cuori. Il lavoro dà dignità all’uomo, ma anche la dignità umana riscatta il lavoro». Aprendo con una Messa la seconda giornata del convegno “Chiesa e lavoro” che vede riuniti a Napoli i vescovi del Sud, il cardinale Angelo Bagnasco si è rivolto ai giovani di tutta Italia, specialmente quelli che soffrono la “piaga” della disoccupazione. A loro presidente della Cei ha assicurato la vicinanza di tutta la Chiesa: «Non sarete soli. Con voi ci saranno i pastori della Chiesa».  

Bagnasco ha esortato i vescovi a «condividere i pesi, infondere speranza, alimentare coraggio e intraprendenza affinché nessuno, qualunque età abbia, si arrenda e rimanga ai bordi della vita». «Noi dobbiamo esserci per ascoltare la voce delle nostre popolazioni, dei giovani, delle famiglie e darne eco», ha aggiunto. «Come vescovi siamo coscienti di non poter risolvere un problema più grande di noi e che competono autorità politiche e amministrative, mondo imprenditoriale, burocrazia, ma siamo anche coscienti del nostro compito di stare vicini alla gente nella sua vita».  

Una parola, il cardinale l’ha indirizzata quindi alle istituzioni parlando alla stampa margine del convegno: «C’è bisogno di investimenti» per favorire l’occupazione giovanile, ma anche di una «burocrazia più snella» per attrarli, ha detto. Le istituzioni «hanno gravi e grandi responsabilità», tuttavia esse vanno affiancate perché «senza questa rete di popolo operoso non potranno fare nulla». «In un mondo conflittuale e individualista come il nostro», è infatti importante «promuovere la cultura della collaborazione, del rispetto e del reciproco sostegno», ha chiosato Bagnasco.  

Di qui un incoraggiamento ancora ai giovani, «che sono i più dimenticati», a «mettersi insieme» e sfruttare tutte le opportunità come quelle offerte dai fondi europei. «Non è possibile che ogni anno si debbano restituire più di quatto miliardi di fondi perché non sono stati utilizzati», ha sottolineato il presidente della Cei. E ha concluso: «O l’Europa ritrova la propria anima che non è quella dell’economia e della finanza ma è quella dei valori morali o farà sempre più fatica a camminare».  

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