Non era mai accaduto prima che un Papa inviasse un saluto al «Super Bowl», la finale del campionato della National Football League, la lega professionistica statunitense di football americano. La partita ha avuto inizio ieri sera quando in Italia era già notte. Francesco l’ha fatto, accettando di buon grado un invito ricevuto, e ha registrato un breve video, in tutto 45 secondi, che è stato mandato in onda all’inizio della manifestazione tenutasi a Houston, in Texas.
«I grandi eventi sportivi come il Super Bowl sono altamente simbolici – ha detto Bergoglio in spagnolo, sottotitolato in inglese – dimostrando che è possibile costruire una cultura di incontro e un mondo di pace». Francesco ha continuato ricordando che «prendere parte ad attività sportive ci fa andare oltre la nostra visione personale della vita – e in modo sano – ci fa imparare il significato del sacrificio, crescere nel rispetto e fedeltà alle regole. Possa il Super Bowl di quest’anno essere un segno di pace, amicizia e solidarietà per il mondo. Grazie!».
Il breve videomessaggio è stato realizzato dal Centro Televisivo Vaticano ed è stato registrato a Casa Santa Marta, nella sala dove Francesco è solito ricevere piccoli gruppi di pellegrini: sullo sfondo campeggia il quadro della Madonna che scioglie i nodi, alla quale il Pontefice argentino è particolarmente devoto. Le immagini del Papa che saluta il «Super Bowl» e i testi tradotti in italiano e inglese sono stati diffusi dalla Sala Stampa vaticana con alcune ore di anticipo, nel pomeriggio di ieri.
La finale del campionato della National Football League è per tradizione l’evento televisivo più seguito dell’anno negli Stati Uniti e uno dei più diffusi in tutto il mondo. Il Papa ha parlato nella sua lingua madre, che è quella di milioni di “latinos” negli Stati Uniti. Dagli organizzatori era arrivata in Vaticano una richiesta per un breve saluto videoregistrato e quando l’idea è stata sottoposta al Papa, ha deciso di accettare. Francesco, com’è noto, non si sottrae ai fedeli che chiedono selfie o anche la registrazione di brevi video di saluti, ma in questo caso, non trattandosi certo di una richiesta estemporanea di qualche pellegrino “armato” di smartphone, ci dev’essere qualcosa di più. Con ogni probabilità la volontà di mandare un segnale di amicizia al popolo americano, insieme all’invito a promuovere solidarietà e cultura dell’incontro. Parole significative in un momento in cui infuriano le polemiche e le proteste per alcune decisioni assunte dal nuovo presidente Donald Trump.
Bergoglio aveva già inviato un videomessaggio di quasi sette minuti – in lingua portoghese – per l’apertura dei Mondiali di calcio in Brasile nel giugno 2014. Nel settembre dello stesso hanno aveva poi inviato un videomessaggio in occasione della prima «Partita interreligiosa per la pace» giocata all’Olimpico di Roma. Nell’agosto 2016, alla vigilia delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, Francesco aveva dedicato allo sport il videomessaggio mensile con l’intenzione di preghiera: «Con lo sport è possibile costruire una cultura di incontro tra tutti per un mondo di pace. Mi piace – diceva il Papa – sognare lo sport come pratica della dignità umana, trasformata in un veicolo di fraternità. Vogliamo allenarci insieme con questa intenzione di preghiera? Che lo sport promuova l’incontro fraterno tra i popoli e contribuisca alla pace nel mondo».
Questo articolo è stato pubblicato nell’edizione odierna della Stampa