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Iraq, Sako: l’accoglienza selettiva dei migranti su base religiosa annunciata da Trump è “una trappola per i cristiani”

IRAQ, NAJAF : The Patriarch of the Iraq-based Chaldean Church, Archbishop Louis Sako, gestures as he speaks to the press following his visit with Iraq's top Shiite Muslim cleric Grand Ayatollah Ali al-Sistani in the central shrine city of Najaf on August 9, 2014. AFP PHOTO/HAIDAR HAMDANI

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Vatican Insider - pubblicato il 30/01/17
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L’opzione prefigurata dal presidente Usa Donald Trump di mantenere una «corsia preferenziale» aperta per l’ingresso di profughi cristiani negli Stati Uniti, mentre si chiudono le porte ai cittadini di sette paesi a maggioranza islamica, rappresenta «una trappola per i cristiani del Medio Oriente». Lo sottolinea – all’agenzia Fides – il patriarca Caldeo Louis Raphael I Sako, primate della Chiesa cattolica orientale a cui appartiene la stragrande maggioranza dei cristiani iracheni.

«Ogni politica di accoglienza che discrimina i perseguitati e i sofferenti su base religiosa» spiega il Patriarca Louis Raphael «finisce per nuocere ai cristiani d’Oriente, perchè tra le altre cose fornisce argomenti a tutte le propagande e ai pregiudizi che attaccano le comunità cristiane autoctone del Medio Oriente come “corpi estranei”, gruppi sostenuti e difesi dalle potenze occidentali. Queste scelte discriminanti» aggiunge il Primate della Chiesa Caldea «creano e alimentano tensioni con i nostri concittadini musulmani. I sofferenti che chiedono aiuto non hanno bisogno di essere divisi in base a etichette religiose. E noi non vogliamo privilegi. Ce lo insegna il Vangelo, e ce lo ha mostrato anche papa Francesco, che ha accolto a Roma rifugiati fuggiti dal Medio Oriente sia cristiani che musulmani, senza fare distinzioni».

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