“Il matrimonio richiede di morire mille volte a se stessi… ma ci sono almeno altrettanti risurrezioni”
The only way to find your life is to lay your own life down and I believe it’s an easy price for the life that we have found.
Dancing in the minefields. Per chi ha già attraversato le tempeste del matrimonio, il titolo (“danzando nei campi minati”) non ha bisogno di spiegazioni: il matrimonio è un viaggio pericoloso.
Il cantautore Andrew Peterson ha composto questa canzone appena dopo il suo 15esimo anniversario di matrimonio. Una notte lui e sua moglie ebbero una discussione che si concluse in lacrime, e Peterson corse al piano di sotto per scrivere qualche riga.
“Di solito non incanalo la mia rabbia in una canzone, ma stavo pensando a quanto fosse meraviglioso aver speso 15 anni con una persona che fede la mi stessa promessa”, ha dichiarato l’artista in un’intervista di Kevin Davis.
Peterson sostiene che il matrimonio è una delle più belle metafore sull’amore di Dio, “ma questo non vuol dire che sia semplice. Anzi, è pieno di pericoli. Ogni buon matrimonio comporta morire a se stessi mille volte. La buona notizia è che, in Cristo, quel matrimonio vede altrettante resurrezioni. Diamo la nostra vita e ci avventuriamo in una danza pericolosa insieme ad un altro essere umano che ha fatto la stessa cosa. Come potremmo aspettarci di uscirne indenni?”
Il messaggio della canzone di Peterson non scopre nulla di nuovo, ma vale la pena ripeterlo. Soprattutto in una cultura che spesso mostra due estremi: o propone la fiaba del “vissero felici e contenti”, oppure spinge a rassegnarsi e ad abbandonare l’idea che ci possa essere un matrimonio vissuto nella fedeltà reciproca.
Il problema non è nelle fiabe in sé; il punto è che non sempre siamo disposti a combattere i dragoni. Come ha scritto Neil Gaiman (parafrasando Chesterton), “le fiabe sono più che vere – non perché ci dicono che i draghi esistono, ma perché ci insegnano che i draghi si possono sconfiggere”.
Ripeto, è un messaggio semplice, che però va detto. Ed è questo che fa Peterson, “ci ricorda ancora una volta le cose semplici ma profonde di questa vita: l’amore, l’amicizia, la speranza, la redenzione e la bellezza. Ci ricorda che le nostre storie vanno raccontate, che le tenebre non domineranno per sempre e che noi, esseri umani, abbiamo bisogno di ascoltare e riascoltare queste cose, perché altrimenti diventiamo disconnessi dalle stesse storie che viviamo”.
“Dancing in the Mine Fields”, dall’album di Peterson Counting Stars, è disponibile su iTunes.
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Libby Reichert