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Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta si dimette

Andrea Tornielli - Vatican Insider - pubblicato il 25/01/17

L’annuncio a sorpresa: Matthew Festing lascia la guida dei Cavalieri dopo le tensioni con la Santa SedeIl Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta Matthew Festing ha rassegnato le dimissioni su richiesta di Francesco. Lo ha annunciato un portavoce dell’Ordine: «Il Papa gli ha chiesto di rinunciare e lui ha accettato». È il nuovo, eclatante colpo di scena della contesa iniziata con il defenestramento, avvenuto lo scorso dicembre, del Gran Cacelliere Albrecht Freiherr von Boeselager, accusato di aver permesso alcuni anni fa la distribuzione di preservativi in Africa e in Asia da parte di una ONG che collaborava con l’Ordine di Malta. Boeselager si è sempre difeso affermando di non essere stato a conoscenza dell’iniziativa e di averla fermata non appena ne aveva avuto notizia.

A chiedere con forza la rimozione di Boeselager era stato il cardinale americano Raymond Leo Burke, patrono dell’Ordine di Malta, che aveva invocato l’avallo del Papa all’operazione durante un’udienza nel novembre 2016. Francesco aveva preparato una lettera indirizzata a Burke, nella quale si chiedeva di vigilare sul rispetto della morale cattolica ma si chiedeva anche di risolvere il problema con un dialogo all’interno dell’Ordine stesso. Non è chiaro se quella lettera sia stata resa nota ai vertici dei Cavalieri, mentre il Gran Cancelliere, numero due dell’Ordine, veniva comunque rimosso nonostante la richiesta del Pontefice di affrontare diversamente il problema.

Boeselager non ha accettato passivamente la sua defenestrazione e si è appellato alla Santa Sede. Dopo due lettere del Segretario di Stato, che ricordavano l’autentico contenuto della lettera papale invitando – invano – a riconsiderare la rimozione del Gran Cancelliere, Francesco ha nominato una commissione guidata dall’arcivescovo Silvano Tomasi, chiamata a far luce sulla vicenda.

Il Gran Maestro Festing, 67 anni, solitamente in carica a vita, ha risposto in modo durissimo alla decisione papale, rivendicando la piena autonomia dei Cavalieri di Malta e affermando che la dirigenza dell’Ordine non avrebbe collaborato in alcun modo con la commissione voluta dal Papa. Si era anche cercato di screditare la commissione stessa, affermando che alcuni dei suoi membri erano legati a Boeselager e anche a operazioni finanziarie condotte dallo stesso Cancelliere. Anche questa volta il Vaticano aveva risposto tempestivamente, riaffermando la fiducia nell’Ordine di Malta e nelle sue tante attività caritative nel mondo, ma al tempo stesso garantendo la piena fiducia alla commissione guidata da monsignor Tomasi.

La rinuncia di Festing è il segno evidente che ogni equilibrio si è rotto nei vertici dell’Ordine di Malta. Secondo alcuni osservatori sarebbe in atto uno scontro tra l’anima inglese e quella tedesca dei Cavalieri, una parte dei quali, in quanto professi, sono un ordine religioso vero e proprio. Un ruolo da protagonista nella vicenda l’ha avuto il cardinale Burke.

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