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Dalle dipendenze all’ordinazione: il viaggio di un senzatetto verso il sacerdozio

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Catholic News Agency - EWTN News - pubblicato il 19/01/17
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Padre Claude Paradis ha dedicato la sua vita ad aiutare chi ha vissuto le sue stesse esperienze di emarginazione e povertà[protected-iframe id=”7568ffbf38e1a5a5fcbfa29b2437110c-95521288-100397406″ info=”https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Ftj18h%2Fvideos%2F1308835475840933%2F&show_text=0&width=560″ width=”560″ height=”315″ frameborder=”0″ style=”border: none; overflow: hidden;” scrolling=”no”]

Claude Paradis era un senzatetto povero che viveva nelle strade di Montreal, in Canada, lottando contro la dipendenza da alcool e droghe e con un futuro così poco promettente che aveva pensato anche di togliersi la vita.

Alla fine non lo ha fatto, e oggi è un sacerdote che dedica il suo tempo a servire le necessità fisiche e spirituali di chi è intrappolato nella povertà, nella prostituzione e nella vita in carcere.

“La strada mi ha portato alla Chiesa, e alla fine la Chiesa mi ha riportato in strada”, ha riferito il presbitero al Journal Metro (EWTN, 17 gennaio 2017)

Il sacerdote ha fondato un’istituzione chiamata Notre Dame de la Rue (Nostra Signora della Strada), e ogni sera esce per portare cibo e assistenza ai senzatetto. Amministra anche i sacramenti, celebra l’Eucaristia e presiede funerali.


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È accompagnato da uno dei suoi collaboratori, Kevin Cardin, anche lui ex tossicodipendente che ha trovato aiuto, ha cambiato vita e oggi ha una famiglia.

Notre Dame de la Rue ha il sostegno dell’arcivescovo Christian Lépine di Montreal, che ha descritto l’iniziativa come “una presenza della Chiesa per dare un incoraggiamento”, e della città di Montreal.

“La nostra missione è principalmente offrire incoraggiamento. A differenza dei rifugi per i senzatetto, siamo noi che andiamo dalla gente, un po’ come un servizio porta a porta. Parliamo con le persone, e a volte preghiamo insieme prima che tornino ad affrontare la dura vita in strada”.

Padre Paradis conosce bene questa realtà. Dopo essere cresciuto nella regione di Gaspé e aver lavorato come infermiere a Cowansville, è arrivato a Montreal 25 anni fa, ma non è riuscito a trovare un lavoro. “L’isolamento e la disperazione si sono impadroniti di me”, ha raccontato. “Ho iniziato ad assumere cocaina e crack”.

In una lettera postata sul sito web di La Victoire de l’Amour (La Vittoria dell’Amore), il sacerdote racconta come ha incontrato il Signore.

“Ho avuto il privilegio di incontrare Dio proprio nel momento in cui stavo dubitando di Lui, quando mi trovavo in una stradina di Montreal, abbandonato da tutti. Non c’era nessuno. Passando vicino a una vecchia chiesa, spinto non so da quale istinto, sono entrato”.

In quel momento ha avuto un profondo e intenso incontro con Dio, e ha capito che non voleva morire, quanto piuttosto diventare “un uomo della Chiesa”.

Padre Paradis ha combattuto le sue dipendenze e ora assiste molte persone che affrontano le stesse sfide con cui lottava lui anni fa.

Nel mese di dicembre, come segno della sua vicinanza e solidarietà nei confronti dei senzatetto, ha deciso di dormire in strada per prendersi meglio cura di chi non ha una casa.


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Il sacerdote 61enne è rimasto a vivere e a dormire in strada per 23 giorni, dicendo di aver trascorso la maggior parte del tempo durante questa esperienza sentendo freddo e fame, e che il suo corpo era estremamente dolorante dopo aver dormito sull’asfalto per più di tre settimane. Nelle notti particolarmente fredde non riusciva a dormire, e allora faceva lunghe camminate per cercare di non congelare.

“Iniziative di questo tipo ci fanno chiedere perché non ci avviciniamo, perché non ci uniamo, perché non ci colleghiamo gli uni agli altri”, ha commentato Alain Faubert, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Montreal (iHeartRadio.ca, 5 gennaio 2017).

La speranza di padre Paradis era quella di poter accompagnare le persone che vivono in una situazione difficile rendendo allo stesso tempo consapevoli i cittadini di Montreal della dura realtà che affronta chi vive in strada.

Per questo, ha deciso che il suo “esperimento” non finisce qui. Il sacerdote continuerà infatti a dormire in strada la domenica sera, nella speranza che gli abitanti di Montreal pensino a quello che possono fare per aiutare gli altri.

Quanto a lui, ha dichiarato con decisione: “La strada è dove voglio stare fino alla morte”.

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