A Modena una esperienza di evangelizzazione unica nel suo genere. In campo il vescovo e centinaia di giovaniUn’esperienza di evangelizzazione che si riproporrà nelle serate di venerdì 3, 10, 24 febbraio alle ore 20.45 presso la Parrocchia di San Giovanni Bosco dopo il successo della “prima” a novembre.
Al posto di pub e discoteche i giovani di Modena sceglieranno ancora una volta un weekend “alternativo” nel segno della preghiera e della riflessione fraterna.
ISPIRATI DALLA GMG
“Voi dunque pregate così” si chiama l’iniziativa messa in campo da Monsignor Erio Castellucci, vescovo di Modena, e dal Servizio di pastorale giovanile modenese.
«L’idea di questa scuola di preghiera biblica promossa dal Servizio di Pastorale Giovanile – spiega don Erio sul sito della Pastorale modenese (gazzettadimodena.it, 20 novembre 2016) – è nata durante la Giornata Mondiale della Gioventù dello scorso luglio, in pullman. Abbiamo pensato allo stile di preghiera che avevamo lì in Polonia e agli incontri che facevamo con i ragazzi e ci siamo detti che fare qualche ritrovo per imparare a pregare sul Vangelo poteva essere utile per tutti. Pensavamo che si sarebbero iscritte 20-25 persone. Poi quando arrivavano le adesioni ci siamo resi conto del numero che si configurava».
PERCHE’ IL SABATO
L’esperienza di febbraio sarà di venerdì, ma quella di novembre ha “infiammato” i freddi sabati modenesi. «Abbiamo scelto il sabato sera – scherza il Vescovo – anche perché ci sembrava potesse essere un buon setaccio per far calare i partecipanti. Ma evidentemente non è bastato».
IL VANGELO DI MATTEO
Le riflessioni del Vescovo sono state ispirate dal Vangelo di Matteo ma in chiave giovanile. E dunque improntate al dialogo e alla condivisione con la riflessione di Don Erio. «Mi hanno colpito – continua il vescovo – le domande dei ragazzi su come farsi piccoli in questo mondo così frenetico dove prevalgono sempre gli interessi personali. Domande vere che nascono da dentro e che non toccano i massimi sistemi. Dio non accetta con noi un rapporto clientelare, non accetta condizioni, perché altrimenti ci dimenticheremmo della cosa più importante: siamo suoi figli. La nostra preghiera viene sempre esaudita, ma nel senso della Pasqua, nei tempi e nei modi che il Padre conosce per poterla esaudire pienamente. E noi non possiamo fare altro che fidarci, con umiltà».
“CHE BELLO RINUNCIARE AI SOLITI DIVERTIMENTI”
«Riscoprirsi figli del Padre nella preghiera è questa una delle perle che mi porterò a casa da questi incontri di ascolto del vangelo di Matteo guidati dal nostro vescovo Erio», spiega Giovanni Ferrari, della parrocchia di Sant’Agnese. «È stato bello vedere tanti giovani ritrovarsi il sabato sera, rinunciando ai soliti divertimenti per mettersi di fronte alla Sua Parola e lasciarsi provocare su un tema – quello della preghiera – che ormai si dà quasi per scontato, trascurandolo. Che bello invece riscoprirla alla scuola di Gesù, e vederla non solo come un modo per “chiedere”, ma anche e soprattutto per ringraziare Dio per i doni che costellano le nostre giornate, affidandosi come un figlio nelle braccia del Padre».
UMILTA’ E SORRISO
«Serate insolite per incontrarsi con gli amici: al centro c’è l’incontro con il Signore – ribatte Elena Orrea, della Parrocchia dei SS. Faustino e Giovit – Questa proposta, a mio parere, non è un’opposizione alle solite attività del sabato sera ma, piuttosto, un sabato sera più bello e arricchente perché le chiacchiere e gli incontri con Gesù hanno più gusto! Il vescovo Erio ci ricorda che abbiamo bisogno di tre ‘vitamine’ fondamentali: la U di umiltà, la G di grazie e la S di sorriso. Dobbiamo quindi essere Umili riconoscendo il nostro bisogno di essere salvati dal Signore e capaci di dire Grazie per le tante cose che accadono: questo ci renderà più positivi e capaci di Sorridere».