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5 dritte su come leggere G.K. Chesterton

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Tod Worner - pubblicato il 10/01/17
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Pagina dopo pagina, è una profonda saggezza che deriva da un senso comune sconcertante che non si può fare a meno di notare“Cosa dovrei leggere per conoscere Chesterton?” è la domanda sincera che mi ha posto una buona amica, avida lettrice che divora un mix eclettico di opere e ha la pazienza di leggerle tutte dall’inizio alla fine. E ora voleva affrontare il giornalista inglese e convertito cattolico G.K. Chesterton.

“Cosa dovrei leggere?”

Nutrendo una profonda devozione nei confronti di Chesterton (per la mia fede cattolica e per le sue intuizioni che cambiano la vita) e avendo scritto e parlato abbondantemente di questo gigante intellettuale e spirituale (e anche fisico!), ho preso la domanda molto seriamente. E mi ha fatto pensare… Per un uomo che ha scritto migliaia di saggi, quasi 100 libri, una notevole collezione di opere e poesie e che potrebbe offrire un approccio arguto e saggio su una vasta gamma di argomenti che spaziano dal formaggio al cattolicesimo, la domanda essenziale non è necessariamente “Cosa leggere?”, ma “Come leggere G.K. Chesterton?”

Si deve ammettere che Chesterton è schiacciante. Al di là della quantità di cose che ha scritto, bisogna fare i conti con il suo stile unico. È una miscela di spirito e profonda saggezza, un attimo è criptico e quello successivo trasparente. Non avere background su Chesterton e poi gettarsi su Ortodossia (a mio modesto parere la sua opera principale) sarebbe come se una persona che ha appena imparato a nuotare facesse la spaccona sul trampolino dimenticando le profondità sottostanti.

E allora, se Chesterton è davvero così schiacciante vale la pena di imbarcarsi nel compito di conoscerlo?

Indubbiamente sì.

G.K. Chesterton è vissuto tra il 1874 e il 1936, negli anni del declino del regno della regina Vittoria e dell’inizio della crisi dell’abdicazione di re Edoardo VIII. Ha testimoniato e ha detto la propria sull’ascesa dei bolscevichi e dei fascisti e sulla caduta devastante del mercato azionario nel 1929. Ha assistito allo sconvolgimento della I Guerra Mondiale, alla decadenza degli anni Venti e al crescente disprezzo nei confronti di Dio. E mentre maturava in una cultura sempre più cinica e presa da sé, è stato trasformato da agnostico nominale a cattolico devoto. Forse il dono più grande di G.K. Chesterton è stata la sua capacità di vedere e pensare in modo chiaro. Pagina dopo pagina, emerge una profonda saggezza derivante da un senso comune sconcertante. E vale la pena di compiere lo sforzo di leggerlo.

E allora come leggere G.K. Chesterton?

In primo luogo, prendetelo a piccole dosi.

Non ricordo se sia stato William F. Buckley o Richard John Neuhaus, ma si meravigliava del fatto che quando leggeva Chesterton riuscisse a leggere solo pochi paragrafi prima di aver bisogno di alzarsi e fare un giro per pensare, assimilare e riconsiderare i tanti elementi di saggezza che vi aveva trovato. Non potrei essere più d’accordo. Considerate solo qualche pensiero:

“L’ideale cristiano non è stato provato e trovato carente; è stato trovato difficile e lasciato intentato”.

“Gli uomini non differiscono molto sulle cose che definiranno malvagie; differiscono enormemente su quali mali riterranno scusabili”.

“Le menzogne non smettono di essere menzogne perché diventano mode”.

“Questa è l’epoca in cui ci si aspetta che il cristiano lodi ogni credo tranne il suo”.

“Ci sono solo due tipi di persone: quelle che accettano i dogmi e lo sanno e quelle che accettano i dogmi e non lo sanno”.

In secondo luogo, leggete il resoconto di un amico e collega.

Se ci sono innumerevoli libri su G.K. Chesterton, nessuno può battere la biografia scritta dalla sua amica ed editrice Maisie Ward. Quella di Gilbert Keith Chesterton ha tutto ciò a cui aspirano le biografie: un ricordo caloroso e personale ricco di aneddoti e intriso delle parole dello stesso Chesterton. La Ward (della famosa coppia cattolica e casa editrice Sheed and Ward, che ha offerto al mondo Christopher Dawson, Ronald Knox, Jacques Maritain, Hilaire Belloc ed Evelyn Waugh) inserisce Chesterton nel contesto.

In terzo luogo, godetevi un saggio di Chesterton.

Un saggio che mi ha interpellato profondamente durante il mio percorso verso il cattolicesimo è stato Perché sono cattolico di Chesterton. La quantità di intuizioni penetranti che hanno posto fine alla mia intransigenza nei confronti del cattolicesimo è sorprendente.

In quarto luogo, trascorrete del tempo con chi ama Chesterton.

The American Chesterton Society (c’è una società chestertoniana anche in Italia, NdR) è un gruppo di ammiratori di Chesterton che si riunisce regolarmente per analizzare le parole e la saggezza dello scrittore. Tra i suoi membri figurano religiosi e religiose, docenti universitari, sacerdoti, attori, scrittori e atleti. Questa organizzazione è stata la mia prima vera introduzione alle meraviglie di Chesterton. Guidata dal brillante e arguto Dale Ahlquist, la ACS ha fatto meraviglie per offrire G.K. Chesterton a una nuova generazione, e per questo le siamo tutti debitori. Non si dovrebbe perdere tutto ciò che padre James Schall scrive su Chesterton né il Gilbert Magazine di ACS, The Chesterton Review di Seton Hall e la St. Austin Review di Joseph Pearce.

E infine, mettetevi comodi con un buon libro di Chesterton.

I miei libri preferiti (se devo menzionarne solo alcuni) di Chesterton sono Ortodossia, Eretici, Ciò che non va nel mondo, I racconti di padre Brown, L’uomo che fu Giovedì… Ma ricordate! Quando leggete i libri di Chesterton, applicate la mia prima raccomandazione: fatelo a piccole dosi. E poi rileggetelo ancora e ancora. Se lottate con il suo modo di scrivere, tenete duro e poi riprendete la lettura in un altro momento, ma non gettate la spugna! Per parafrasare un saggio pensatore, “Quando leggi Chesterton, non è Chesterton ad essere sotto processo – SEI TU”.

Spero che queste cinque dritte su come leggere Chesterton vi possano essere utili. Quanto a me, è superfluo dire che la mia ammirazione per G.K. Chesterton è infinita. Ha davvero cambiato la mia vita. Umoristico e santo, allegro e misurato, scanzonato e brillante, capriccioso e saggio, Chesterton ha incarnato la gioia che ha trovato in una Verità eterna, e quella Verità è la fede cattolica. G.K. Chesterton ha trovato la Chiesa cattolica, e ha aiutato anche me a trovarla.

E allora, potreste chiedere, come devo leggere Chesterton?

Con gratitudine.

Molta gratitudine.

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