l Prefetto della dottrina della fede intervistato da Tgcom24: «In questo momento non è possibile, non c’è alcun pericolo per la fede. Non mi è piaciuta la pubblicazione dei dubia»Sulla vicenda dei «dubia» espressi dai quattro cardinali sull’esortazione «Amoris laetitia» interviene nuovamente il cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, affermando che «in questo momento non è possibile una correzione al Papa perché non c’è alcun pericolo per la fede». Il porporato, intervistato dal vaticanista del Tgcom24, Fabio Marchese Ragona nell’ambito della trasmissione «Stanze Vaticane», ha anche espresso il suo disaccordo sulla pubblicazione dei «dubia».
Come si ricorderà, poco più di un mese dopo aver presentato cinque «dubia» – interrogativi sull’interpretazione di «Amoris laetitia» a proposito della questione dei sacramenti per i divorziati in seconda unione presentati secondo la modalità tecnica delle richieste di chiarimento alla Congregazione per la dottrina della fede – i quattro cardinali firmatari, Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner, hanno deciso di renderli pubblici diffondendoli sui media. La pubblicazione è avvenuta alcuni giorni prima del concistoro di ottobre. Nelle settimane successive il cardinale Burke ha più volte parlato di una possibile e prossima «correzione formale» del Papa, in caso di mancata risposta. Intervistato da Vatican Insider, il cardinale Brandmüller precisava che questa correzione sarebbe avvenuta in prima istanza «in camera caritatis» e dunque non sarebbe stata pubblica.
Ora il Prefetto della dottrina della fede, sembra allontanare l’ipotesi della «correzione». «Ognuno», ha detto Müller a Tgcom24, «soprattutto i cardinali della Chiesa Romana, hanno il diritto di scrivere una lettera al Papa. Mi sono stupito perché questa però è diventata pubblica, costringendo quasi il Papa a dire sì o no. Questo non mi piace. Anche una possibile correzione fraterna del Papa», ha continuato, «mi sembra molto lontana, non è possibile in questo momento perché non si tratta di un pericolo per la fede come San Tommaso ha detto».
Il Prefetto dell’ex Sant’Uffizio ha poi aggiunto: «Siamo molto lontani da una correzione e dico che è un danno per la Chiesa discutere di queste cose pubblicamente. “Amoris Laetitia” è molto chiara nella sua dottrina e possiamo interpretare tutta la dottrina di Gesù sul matrimonio, tutta la dottrina della Chiesa in 2000 anni di storia». Papa Francesco, ha concluso il cardinale, «chiede di discernere la situazione di queste persone che vivono un’unione non regolare, cioè non secondo la dottrina della Chiesa su matrimonio, e chiede di aiutare queste persone a trovare un cammino per una nuova integrazione nella Chiesa secondo le condizioni dei sacramenti, del messaggio cristiano sul matrimonio. Ma io non vedo alcuna contrapposizione: da un lato abbiamo la dottrina chiara sul matrimonio, dall’altro l’obbligazione della Chiesa di preoccuparsi di queste persone in difficoltà».