Dalla Siria ai “dubia” dei cardinali, dal C9 ai viaggi in Asia e AfricaIn questo 2017, il 13 marzo, Papa Francesco chiuderà il suo quarto anno di pontificato ed entrerà nel quinto: un momento per tracciare bilanci ed esigere risultati (Ansa.it, 3 gennaio). Sarà un anno denso di impegni, tant’è che le visite ad limina saranno raddoppiate.
Ecco le 8 tappe dell’agenda che il Pontefice dovrà gestire in questo delicato anno.
1) UDIENZE E CELEBRAZIONI
Intanto, dopo le feste, si è riavviata l’attività in Vaticano. Il 4 gennaio, Francesco ha ripreso le udienze generali; oggi 5 gennaio incontra nella Sala Nervi le popolazioni terremotate; il 6 gennaio è in programma la celebrazione dell’Epifania che chiude il ciclo natalizio; infine l’8 gennaio officerà i tradizionali battesimi nella Cappella Sistina.
2) LA CRISI SIRIANA
Il primo appuntamento di un certo rilievo è il 9 gennaio con l’udienza del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede: in uno dei principali discorsi dell’anno, il Papa delineerà il suo carnet internazionale.
In questo grande capitolo, al primo posto c’è di sicuro la soluzione della crisi siriana, su cui la diplomazia vaticana si è spesa moltissimo, con in prima persona il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin (all’inizio di dicembre in due giorni ha ricevuto in Vaticano i ministri degli Esteri di Usa, Russia e Regno Unito). Si guarda con grande speranza alla tregua raggiunta il 30 dicembre grazie alla mediazione di Russia e Turchia con l’avallo dell’Iran.
3) IL DOSSIER CINA
L’altro grande dossier è quello dei rapporti con la Cina, dove a parte le notizie contrastanti sulle ordinazioni con la presenza di vescovi illeciti e sulla voglia di “autonomia” da Roma proclamata dall’Associazione patriottica dei cattolici cinesi, pesano le assicurazioni governative sulla volontà di un «dialogo costruttivo» con la Santa Sede e di «miglioramento delle relazioni».
4) IL RAPPORTO CON LA RUSSIA
Sullo sfondo, scrive l’Ansa, resta anche il rapporto tra Vaticano e Russia, positivo sul piano politico, da approfondire ancora su quello religioso dopo lo storico incontro col patriarca Kirill.
5) I VIAGGI
Quest’anno il Papa riprenderà i viaggi in Italia: il 25 marzo sarà a Milano, il 27 maggio a Genova.
All’estero è per ora sicura solo la visita a Fatima del 12 e 13 maggio, per il centenario delle apparizioni, mentre non ci sono ancora date per il viaggio annunciato in India e Bangladesh, né tanto meno per quello possibile in Africa, in cui il Papa potrebbe toccare due o tre Stati, anche in situazioni di conflitto (il Sud Sudan?) come il Centrafrica dove il 29 novembre 2015 aprì il Giubileo.
6) LEFEVBRIANI E MUSULMANI
Sul piano ecumenico, Francesco spinge per una soluzione dello scisma dei Lefebvriani (importante aver riconosciuto la validità delle loro confessioni in occasione dell’anno giubilare dedicato alla Misericordia).
Mentre su quello del dialogo interreligioso si attende ancora la sua visita alla Grande Moschea di Roma, di cui ha accolto favorevolmente l’invito.
7) LA NUOVA COSTITUZIONE
Per la riforma della Curia, dopo gli accorpamenti e i nuovi dicasteri già creati, si va verso l’impianto finale e la nuova costituzione che rimpiazzerà la Pastor Bonus: dal 13 al 15 febbraio è in calendario il prossimo ‘C9’ dei cardinali. Ed è su tale percorso che il Papa, nell’udienza di fine anno alla Curia, ha messo in guardia dalle «resistenze malevole, che germogliano in menti distorte e si presentano quando il demonio ispira intenzioni cattive».
8) I “DUBIA” DEI 4 CARDINALI
Sul piano delle “resistenze” conservatrici è ancora aperta la questione dei ‘dubia‘ sulla Amoris Laetitia e la comunione ai risposati sollevati da quattro cardinali a cui il Papa non ha dato risposta, ricevendone minaccia di “correzione”. Un campanello d’allarme sugli ostacoli che Bergoglio non mancherà di incontrare ancora sul suo cammino.