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Taizé, a Basilea (culla della Riforma) il prossimo incontro

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Vatican Insider - pubblicato il 02/01/17
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Sarà la città svizzera di Basilea ad ospitare il prossimo mese di dicembre il 40° Incontro europeo dei giovani promosso dalla comunità di Taizè. L’annuncio è stato dato nel corso del raduno 2016 a Riga in Lettonia dal priore frère Alois Löser durante una delle sue meditazioni. 

Una scelta dal significato ecumenico di straordinaria valenza la sede per il 2017, che a 10 anni dall’incontro di Ginevra, torna in Svizzera: quella che oggi è la terza città della Confederazione Elvetica, definita spesso una «metropoli formato tascabile» e uno dei centri culturali più vivaci d’Europa (oltre 40 musei per poco più di 175 mila abitanti), da 500 anni rappresenta un luogo chiave per la Riforma protestante.  

E’ nella cittadina sulle rive dell’alto corso del Reno (in tedesco Basel e in francese Bâle) sede universitaria dal 1490, che nel 1514, stabilisce la sua residenza il filosofo olandese Geert Geertsz, più noto come il religioso agostiniano Erasmus da Rotterdam. Dopo la laurea in teologia a Torino e i soggiorni a Bologna, Roma e a Cambridge, Erasmus – che aveva già pubblicato la sua opera maggiore l’«Elogio della pazzia» (1509) – nella quiete di Basilea viene in contatto con la Riforma di Lutero, a favore del quale intervenne anche presso Leone X, ma con cui ebbe altresì un’aspra polemica, preferendo una Riforma lenta, graduale e soprattutto pacifica. 

Ed è ancora a Basilea, considerata culla della Riforma, che nel 1989 si è tenuta la 1° Assemblea ecumenica, primo grande raduno delle chiese in Europa dal XVI secolo (5 anni dopo la 1° preghiera ecumenica insieme che si era tenuta nel 1984 nel Duomo di Trento, sede della Controriforma). Alla vigilia della Caduta del Muro di Berlino gli oltre 700 delegati riuniti a Basilea avevano per la prima volta nella storia discusso insieme di giustizia, pace e salvaguardia del creato formulando proposte che sono diventare pietre miliari e hanno segnato il cammino delle chiese (europee e non) fino ai giorni nostri. 

Ma i legami della comunità di Taizé con Basilea non finiscono qui: la città si trova al crocevia di tre Paesi – Francia, Germania e Svizzera – zone d’origine dei primi fratelli e territori dove sarà possibile trovare ospitalità ad ampio raggio senza gravare troppo sui costi di viaggio (nessuno si nasconde che i 15 mila giovani che quest’anno si sono recati a Riga sono un numero assai inferiore agli 80-100 mila che partecipavano negli anni Ottanta-Novanta). Nelle intenzioni degli organizzatori l’evento nel cuore dell’Europa sarà in grado di mobilitare le energie di tutti gli operatori di Pastorale giovanile dei tre Paesi e di quelli limitrofi, Italia compresa. 

E di origine svizzera era anche il fondatore, frère Roger – nato a Provence, cantone francese nel 1915 – che aveva viaggiato in bicicletta per le Alpi svizzere e francesi prima di fermarsi in un villaggio posto sulle colline fra Cluny e Citeaux nel cuore della Borgogna, luogo cardine del monachesimo europeo, nel dipartimento Saône-et-Loire e lì avere l’intuizione di fondare, in pieno ultimo conflitto mondiale, una comunità che potesse offrire il modo di fraternizzare tra persone che la guerra e le religioni spesso avevano drammaticamente diviso. Poi il 6 agosto 1962, festa della Trasfigurazione, l’inaugurazione della grande e funzionale chiesa della Riconciliazione, un luogo per la preghiera forse unico al mondo. I «pellegrinaggi di fiducia sulla terra», al fine di stimolare i giovani perché divengano, a casa loro, creatori di pace che si svolgono ogni anni alla fine di dicembre testimoniano questa volontà di creare un mondo di convivenza pacifica tra i diversi. 

«La luce che abbiamo trovato qui è una luce di pace. Domani sarà la giornata mondiale della pace. Questa notte pregheremo per tutti quelli che conoscono la violenza, l’ingiustizia e la povertà – ha detto la sera del 31 dicembre l’attuale priore di origine tedesca frère Alois ai giovani riuniti a Riga – ritornando a casa, ognuno di noi può essere operatore di pace, ognuno può iscrivere la non violenza nella sua vita quotidiana. Ciascuno di noi potrebbe arrivare a condividere la luce della pace con una o più persone: i nostri cari, una famiglia che vive nella precarietà, un senza tetto, un bambino abbandonato, un rifugiato. Possiamo talvolta alleviare una sofferenza. Possiamo sempre prestare un’attenzione del cuore all’altro, cosa importante quanto l’aiuto materiale: ascoltare un rifugiato raccontare la sua storia, o una madre sola disoccupata e che non sa come preparare il futuro dei suoi figli…Quando andiamo con molta semplicità verso quanti sono più poveri di noi, facciamo una scoperta: essi ci danno qualcosa, ci aiutano ad accettare le nostre debolezze e la nostra vulnerabilità, c’insegnano il valore inestimabile della bontà umana.I poveri di questo mondo sono, a volte senza saperlo, molto vicini a Gesù che era povero tra i poveri. Quando andiamo con il cuore aperto verso coloro che sono feriti dalla vita ci avviciniamo a Gesù. Per questo capiamo meglio le sue parole, e la sua luce si riaccende in noi. Il senso della nostra vita diventa più evidente, essa è un segno dell’amore di Dio, noi siamo fatti per amare ed essere amati». 

Annunciando una delle prossime tappe dei pellegrinaggi di Taizé – Hong Kong dall’8 al 12 agosto – il priore rivelava anche di aver accolto a Taizé, dopo la visita in Siria a Natale dello scorso anno, una famiglia siriana e una irachena. Accanto a lui i due bambini Manuel e Noor cui confessa di non smettere di ripetere: «E’ Dio stesso che vi ha mandati a noi». 

Tra le diverse iniziative proposte ai Gruppi di Taizé sparsi in tutto il mondo: l’Operazione Speranza, una colletta per sostenere economicamente la comunità di Aleppo in Siria e anche una comunità a Mosul in Iraq per aiutare la gente a rimanere nel loro Paese. Nel 2017 poi continuerà il pellegrinaggio di fiducia sulla terra: a Taizé ci saranno gli incontri di ogni settimana, con uno nel mese di agosto appositamente riservato ai giovani adulti dai 18 ai 35 anni. In parallelo gli altri incontri in diverse sedi nel mondo: a Birmingham, una delle città più multiculturali e multireligiose dell’Europa, a Saint Louis negli Stati Uniti dove permangono vive le tensioni etniche dopo gli avvenimenti di Ferguson di due anni fa, in Egitto dove la Chiesa copto-ortodossa è nuovamente colpita da una prova. 

E, nell’anno di anniversario della Riforma la comunità di Taizé, nel contesto del Kirchentag tedesco animerà una preghiera a Wittenberg, la città di Lutero altro simbolo della Riforma, e una preghiera a Ginevra in Svizzera. 

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