Monsignor Lucio Vallejo Balda, già segretario della Prefettura per gli affari economici della Santa Sede e segretario della Commissione Cosea sulle finanze vaticane, esce dalla cella presso la Gendarmeria dov’era rinchiuso.
«Considerato che il Rev. Vallejo Balda ha già scontato oltre la metà della pena – informa una nota – il Santo Padre Francesco gli ha concesso il beneficio della liberazione condizionale. Si tratta di un provvedimento di clemenza che gli permette di riacquistare la libertà. La pena non è estinta, ma egli gode di libertà condizionale».
A partire da questa sera Vallejo lascia dunque il carcere e «viene a cessare ogni legame di dipendenza lavorativa con la Santa Sede», rientrando così sotto la giurisdizione del vescovo di Astorga in Spagna, sua diocesi di appartenenza.
La sentenza per Vatileaks 2 era arrivata il 7 luglio 2016, alla ventunesima udienza del processo vaticano iniziato dopo la pubblicazione dei libri «Avarizia» di Emiliano Fittipaldi e «Via Crucis» di Gianluigi Nuzzi: entrambi i libri contenevano diversi documenti frutto del lavoro della commissione Cosea. Il Tribunale vaticano aveva prosciolto i due giornalisti per difetto di giurisdizione, ma anche nel merito. Le condanne, anche se più lievi delle richieste, erano arrivate per monsignor Vallejo Balda (18 mesi per divulgazione di documenti riservati) a Francesca Immacolata Chaouqui, la Pr legata a Vallejo e fatta inserire nella commissione. Chaouqui era stata condannata a 10 mesi per concorso in divulgazione di documenti ma la pena era stata sospesa per cinque anni.