Stark: “Non ho scritto questo libro per difendere la Chiesa ma per difendere la storia”Violenza, inganno e sete di potere sono i tre peccati capitali della Chiesa cattolica, la potente e macchinosa istituzione che da duemila anni inganna e soggioga gli uomini mentre vanta un presunto potere spirituale affidatogli dallo stesso Gesù Cristo. E’ questo il mito che da tempi immemori è stato sostenuto e trasmesso da intellettuali anti-cattolici fino ad entrare nell’immaginario comune. Niente di più falso se si studia la storia senza paraocchi e preconcetti ideologici, senza voler spacciare per verità storiche delle favole inventate ad hoc per combattere e screditare la Chiesa e i cristiani.
Contro queste e altre fantasiose “leggende nere”, Rodney Stark ha pubblicato il saggio Bearing false witness, tradotto e pubblicato in Italia dalla casa editrice Lindau col titolo “False testimonianze. Come smontare alcuni secoli di storia anticattolica“.
L’autore è un sociologo statunitense nato nel 1934 a Jamestown (North Dakota) e per molti anni professore alle università di Washington e Baylor. Di famiglia luterana, i suoi studi si concentrano sulla storia delle religioni ed in particolare sul valore storico del cristianesimo nella nascita e sviluppo della società occidentale. L’intenzione principale dell’autore non è quella di difendere la Chiesa ma di fare giustizia alla storia; afferma infatti: “Non sono cattolico e non ho scritto questo libro per difendere la Chiesa. L’ho scritto per difendere la storia”.
Lungo il suo percorso di studi e in decenni di insegnamento universitario Stark ha avuto modo di scoprire “pesanti distorsioni derivanti da un palese atteggiamento anticattolico”. Si tratta di “invenzioni veramente fantasiose” che oggi sono spacciate per vere nei testi scolastici ed universitari. “Esagerazioni estreme”, “false accuse e palesi menzogne”, veicolate da una “massa di testi pieni di falsità” e, purtroppo, profondamente radicate nella nostra cultura e nel pensiero comune. Da Rousseau a E. Gibbon passando per Voltaire e gli illuministi francesi, massoni e razionalisti, l’elenco degli “illustri autori anticattolici” è estremamente lungo.
1. Antisemitismo
La Chiesa ha promosso la persecuzione degli ebrei: falso! Stark ammette la possibilità che, lungo la storia, alcuni uomini di Chiesa abbiano potuto alimentare l’odio verso gli ebrei “rei” di aver ucciso il Figlio di Dio crocifiggendolo. Ammette anche che alcuni atteggiamenti della Chiesa, abbiano potuto rafforzare l’idea di un popolo “maledetto” da Dio: esiste infatti un forte legame tra fede e pregiudizio anti-semita. Ma è falso affermare che i papi abbiano sistematicamente promosso e giustificato l’antisemitismo offrendone delle basi teologiche attraverso l’insegnamento ufficiale della Chiesa e addossandosi dunque gran parte della responsabilità della “Shoà”! La storia rivela che è vero il contrario: fu proprio la Chiesa a creare una “barriera contro la violenza anti-semita”!
a) L’avversione contro gli ebrei precede di molto la nascita del cristianesimo.
Seneca li definì “razza maledetta” e “popolo scellerato”, Cicerone e Tacito li consideravano dannosi e malvagi, dai costumi “sinistri e disgustosi”. Nel 139 a.C. gli ebrei furono cacciati da Roma. Gli imperatori Tiberio e Vespasiano emanarono feroci editti contro i giudei. Domiziano non fu più tenero col popolo ebraico. Ma ancor prima, troviamo tracce di antisemitismo nella cultura greca e nell’antico Egitto, dove erano considerati ospiti indesiderati…
b) Secondo R. Stark le radici dell’antisemitismo sono da collegare all’esclusivismo della religione ebraica che ha generato nei secoli reazioni ostili in chi si trovava all’esterno del gruppo (“così come l’esclusivismo cristiano generò l’ostilità romana”). In seguito si creò un acceso conflitto religioso tra gli ebrei e la nuova minoranza cristiana, un conflitto che sfociò in violente repressioni da parte della religione dominante contro i cristiani, accusati di “eresia oltraggiosa”.
b) Stark nota che in Europa gli ebrei vissero in piena sicurezza dal VI al XI secolo. La Chiesa aveva infatti proibito le conversioni forzate di ebrei e musulmani! Per gli ebrei furono secoli felici, di libertà e sviluppo culturale, fino all’inizio delle crociate, quando la Chiesa iniziò a considerare più seriamente i conflitti religiosi. Molti ebrei perseguitati da príncipi e comandanti locali (in Germania e Francia) vennero protetti da vescovi e sacerdoti. Durante la Peste Nera (1347-1350) gli ebrei furono accusati di aver avvelenato i pozzi ma una bolla papale di Clemente IV ordinava ai cristiani (pena la scomunica) di proteggere gli ebrei respingendo ogni falsa accusa di avvelenamento.
c) La “leggenda nera” racconta anche che sotto il dominio musulmano gli ebrei godettero di stima e libertà. La storia racconta invece le forzature, le umiliazioni e le violenze subite da ebrei e cristiani sotto la dominazione islamica. Nella Spagna musulmana ad esempio – dopo secoli di pace – gli ebrei dovettero fingere conversione (v. Maimonide) all’Islam oppure emigrare per mantenere la propria libertà. “La pretesa superiorità dell’Islam quanto a tolleranza è un’assurda invenzione” (p. 44).
d) L’autore analizza infine nel dettaglio la lunga serie di distorsioni e diffamazioni contro Pio XII accusato di aver appoggiato Hitler (pp. 47-55). Una campagna rabbiosa ideata appositamente dall’Unione Sovietica, sostenuta dalla cultura di sinistra ma smentita oggi da molti storici e dagli stessi ebrei dopo la Seconda Guerra Mondiale.
2. Sterminio dei pagani
Il cristianesimo si è affermato con la forza e la violenza: falso! A cosa si deve il formidabile successo del cristianesimo nell’Impero Romano? Per secoli i cristiani lo considerarono un vero miracolo, ma dall’illuminismo in poi si è iniziato a parlare di presunte violenze da parte dei cristiani per imporre la loro religione nell’Impero; oppressioni e persecuzioni sferrate soprattutto grazie all’appoggio di Costantino, convertitosi al cristianesimo nel 313 d.C.. Lo storico britannico Gibbon teorizzò una brutale persecuzione contro i pagani politeisti imbevuti di spirito di tolleranza e mitezza. Niente di tutto ciò è vero. I pagani, anche dopo la conversione di Costantino, continuarono a vivere in libertà nella società romana, occupando anche importanti cariche nel governo imperiale. Fu un periodo di tolleranza e pace tra cristiani e pagani. “Costantino non mise fuori legge il paganesimo né giustificò le persecuzioni contro i non-cristiani” (p. 85). I templi non furono chiusi né tantomeno distrutti. Gli unici attacchi promossi da Costantino furono perpetuati contro gli eretici cristiani (gnostici, valentiniani e marcioniti). In particolare due editti imperiali promossero esplicitamente un sano pluralismo religioso per il bene dell’impero. Vescovi e filosofi pagani coltivavano amicizie e i buoni rapporti portarono anche a rituali e feste condivise.
Con l’imperatore Giuliano (“una sorta di santo tra gli intellettuali anticattolici”) iniziò un periodo di violenza contro i cristiani.
L’imperatore non guidò la persecuzione ma permise e giustificò torture e massacri di vescovi, sacerdoti e fedeli; ripristinò i sacrifici cruenti di animali, sovvenzionò i templi mentre tolse sussidi alle chiese ed escluse i cristiani dal governo, infine impedì loro l’accesso alla formazione classica. Con Giuliano fu sentenziata la fine del pluralismo e i due poli religiosi – cristiani e pagani – si allontanarono irrimediabilmente pur sopravvivendo entrambi. Dopo Giuliano si succedettero imperatori cristiani e la sopravvivenza del paganesimo fu dettata più dal pragmatismo politico che da ideali di tolleranza e pluralismo. Col passare degli anni, però, il paganesimo perse sempre più terreno – lentamente e progressivamente – e la causa non fu certo lo spargimento di sangue ad opera dei cristiani come molti storici anticattolici hanno voluto farci credere.
Stark si è occupato della formidabile fortuna del cristianesimo durante i primi secoli nel suo saggio Ascesa e affermazione del cristianesimo (Lindau 2007) dove affronta l’argomento dall’inedito punto di vista sociologico. Le cause dell’affermazione della nuova religione sul paganesimo sono molteplici ma in nessun modo si è fatto uso di coercizione, forza fisica o politica (una tesi frutto della fantasia che non compare neanche nel denso e dettagliato saggio appena citato).
Secondo Stark una delle principali cause dell’ascesa del cristianesimo fu l’aspetto comunitario della nuova religione che sostituiva una religione basata sul culto nel tempio. Il modello “comunitario” dei cristiani convinse (per attrazione) molti pagani a convertirsi: la comunità generava il cambiamento morale, impegno sociale e una speranza per il futuro che il paganesimo di fatto non offriva.
3. Oscurantismo
La Chiesa ha nascosto i “vangeli” scomodi e il vero messaggio di Gesù: falso! Verso la fine del XIX secolo sono stati scoperti in Egitto i cosiddetti “Vangeli Apocrifi” risalenti ai primi secoli cristiani. Questi importanti ritrovamenti hanno provocato accesi dibattiti sui giornali e approfondimenti scientifici, accendendo la curiosità e la fantasia di storici, ricercatori e romanzieri. L’importanza di queste scoperte sta nel fatto che questi “vangeli perduti” veicolano messaggi diversi – o addirittura contrari – al messaggio trasmesso dai Vangeli canonici. Ciò che accomuna gli apocrifi è una forte influenza delle scuole gnostiche con importanti conseguenze a livello teologico sulla figura e il messaggio di Gesù, sui cristiani e sul mondo. Molti studiosi, in gran parte anti-cattolici, col sostegno della stampa internazionale, suggerirono che questi libri sarebbero stati proibiti perché portatori di messaggi troppo importanti che la Chiesa non avrebbe voluto rivelare, sulla comunità apostolica, sul ruolo delle donne, sulla risurrezione e sugli insegnamenti segreti dell’illuminato Gesù di Nazareth (un uomo saggio, rivelatore di oracoli divini). Si tratterebbe dunque di una cospirazione da parte delle autorità ecclesiastiche per nascondere importanti verità al mondo al fine di governare meglio i cristiani con dei Vangeli ufficiali meno interessanti, meno completi, meno affidabili e meno rivelatori di quelli volutamente “interdetti” e proibiti. Il Gesù dei Vangeli “ufficiali” sarebbe dunque “una costruzione teologica fantasiosa”, inventata dalla Chiesa e lontana dal vero Gesù storico più “aperto” (umano) e meno “dogmatico”. Ciò che emergerebbe è un’immagine della Chiesa come club esclusivo di illuminati, un élite di iniziati, custodi di oracoli segreti, sconosciuti ai più.
Tra i vangeli apocrifi più celebri ci sono il “Vangelo di Maria” e il “Vangelo di Giuda”. Il primo ha come protagonista Maria Maddalena, scelta da Gesù come apostola prediletta al di sopra dei dodici. Questo testo – che negherebbe inoltre l’esistenza del peccato – è stato recentemente utilizzato per rivendicare la leadership femminile nella Chiesa e per ipotizzare una relazione sentimentale tra Gesù e Maria di Maddala. Il secondo testo (pubblicato solo nel 2006) fa di Giuda il “più fidato degli apostoli”, custode dei “misteri del regno”.
La verità, afferma Stark, è che questi Vangeli non furono nascosti ma volutamente esclusi dal canone del Nuovo Testamento fin dall’epoca patristica proprio perché considerati da subito fantasiosi, grotteschi, capziosi e dunque pieni di imprecisioni e incoerenze inaccettabili per i cristiani. Ireneo di Lione li condannò come “testi eretici”; Nelle narrazioni gnostiche infatti Dio viene rappresentato come un demone malvagio, il mondo come un luogo corrotto, gli ebrei e i cristiani come dei depravati, Gesù come un illuminato fondatore di un élite di sapienti capeggiata da Maria Maddalena o da Giuda… Questo pensiero affonda le sue radici nella filosofia classica ed era legata al paganesimo (questi gruppi furono infatti risparmiati dalle persecuzioni contro i cristiani) ma purtroppo sono molto più recenti di quanto si pensi le teorie secondo le quali i “vangeli gnostici” sarebbero, in realtà, gli unici vangeli degni di fede, censurati da una Chiesa oscurantista che mirava a coltivare i propri interessi e a nascondere la verità su Gesù. Eppure, già nel maggio del 2014, il Wall Street Journal dovette ammettere che il presunto matrimonio tra Gesù e Maddalena apparentemente sostenuto dagli apocrifi non era altro che una bella “bufala” priva di fondamento storico.