Il film di animazione come arma di propaganda di una antica, ma ricorrente, eresiaSotto mano ci è capitato un post del blog di Enzo Pennetta che ha deciso di analizzare il film di animazione Sausage Party, un film di dubbio valore, che ha avuto poca fortuna in Italia (non è rimasto molto nelle sale), e che ha – secondo il blogger – un vizio di fondo molto grave: portare avanti dottrine gnostiche.
Vediamo nel dettaglio cosa dice Enzo Pennetta:
La storia è questa, dei prodotti di un supermercato, che nella fiction sono umanizzati, trascorrono la loro esistenza considerando gli esseri umani come il loro Dio che una volta terminata la loro vita “terrena” nel supermercato li prenderà con sé portandoli in Paradiso. Ma si tratta di un inganno, in realtà il loro Dio è malvagio e una volta portati a casa verranno sottoposti a supplizi e usati per soddisfare gli appetiti della divinità che si rivela malvagia:
Dopo questa sconvolgente scoperta i protagonisti rispondono abbandonando la fede ingannevole e cercando la “salvezza” in un lasciarsi andare ad orge liberatrici.
Allargando un po’ la ricerca, su Wired il regista Conrad Vernon parla così del film:
A modo suo – e cioè sempre tenendo altissima l’asticella dell’irriverenza e della provocazione – Sausage Party tratta numerosi temi delicati: dalle differenze di orientamento sessuale alle tensioni tra Israele e Palestina, per arrivare fino a vere e proprie questioni teologiche…
“Non potevamo riempire 80 minuti con la storia di un salsicciotto che vuol far l’amore con un panino. Così abbiamo iniziato a farci delle domande sui personaggi. Cosa pensano i cibi in vendita al supermercato. In cosa credono? Cosa immaginano che possa succedere al di fuori dell’unico mondo che conoscono? Cosa c’è dopo? In fondo, sono domande simili a quelle che ci facciamo noi umani. Da lì, abbiamo sviluppato l’idea di tante regioni diverse: uno scaffale per i cibi tedeschi, uno per quelli italiani, uno per quelli greci, uno per quelli asiatici. Ogni area con le sue credenze, simpatie e antipatie. Quindi ci sono venuti in mente i prodotti non deperibili, quelli che non scadono mai: creature quasi immortali, memoria storica del supermercato, perfetti nel ruolo degli inventori di una religione secondo cui gli esseri umani sono dei e al di fuori delle porte del supermercato c’è il paradiso. Un racconto che i nostri protagonisti scoprono essere ben lontano dalla realtà”.
E che il recensore del New York Times (ripreso da il Post), A.O. Scott, definisce: «film profondamente religioso che esplora con rigore devastante una domanda esistenziale pungente e spaventosa: che succederebbe se un giorno vi svegliaste e scopriste che tutto quello che credevate è una menzogna?»
Forse quindi Pennetta non ha torto. Leggiamo ancora:
Ma questi non sono altro che gli insegnamenti che venivano seguiti nelle sette gnostiche:
1- il Dio che si propone come buono è in realtà malvagio.
2- se Dio è malvagio la salvezza si può raggiungere facendo il contrario di quello che lui indica come “buono”: per gli gnostici vale un mondo alla rovescia dove il bene è il peccato e viceversa. La trasgressione dell’etica sessuale è solo l’inizio di questo capovolgimento.
Le dottrine gnostiche sono in realtà molto semplici, ricalcano quanto descritto in Genesi 1 dove Lucifero indica in Dio un essere malvagio che impartendo il comandamento di non mangiare del frutto dell’albero della vita vuole in realtà tenere nell’ignoranza e quindi schiavi l’uomo e la donna. La via offerta da Lucifero è in primo luogo la presa di coscienza che Dio è malvagio e la conseguenza immediata di questa consapevolezza è l’uccisione degli umani, una specie di “morte di Dio” nietzschiana, e la conseguente trasgressione delle sue leggi che si manifesta sotto le forme di una gigantesca orgia collettiva.
Alla fine del cartone la narrazione gnostica viene completata dalla rivelazione che gli articoli del supermercato non esistono, sono illusioni, le loro coscienze sono in realtà “emanazioni” dei veri attori che gli danno la voce e che risiedono in un altro mondo, a questo punto i protagonisti attraverseranno un portale che li condurrà a ricongiungersi con le vere divinità, e cioè con gli attori veramente umani (a differenza dei finti dei costituiti dagli umani disegnati).
Aggiungiamo noi: magari sono anche vegetariani?
Anche l’epilogo altro non è che quello degli gnostici: per loro l’anima delle persone è una “scintilla” di quella divina e la salvezza consiste nello sfuggire alla prigione del corpo (i disegni animati nel film) trasgredendo le leggi del falso Dio e finendo col ricongiungersi con la vera divinità nel vero paradiso chiamato Pleroma. Per interrompere l’inganno del dio malvagio gli gnostici oltre a fare ritorno al Pleroma, dove le scintille divine si riuniranno alla divinità dalla quale erano state tratte, devono evitare la riproduzione e fare sesso in modo sfrenato purché sterile.
Un messaggio di rinforzo è costituito dall’immagine negativa dell’Uomo stesso, se da parte loro i wurstel e i panini sono umanizzati e vittime, i carnefici della situazione sono gli esseri umani veri e propri con la loro voracità distruttrice.
Insomma sufficienti motivi per starne alla larga…