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Rifugiati, in Vaticano il vertice dei sindaci Ue

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Vatican Insider - pubblicato il 09/12/16
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I sindaci di Lampedusa e Lesbo, le due isole-simbolo del Mediterraneo visitate dal Papa per mostrare la sua vicinanza ai migranti, ma anche quelli di città di partenza e transito come Tripoli e Ventimiglia, nonché i primi cittadini di svariate capitali europee e molte città, soprattutto italiane e tedesche, hanno iniziato oggi l’incontro «Europa: i rifugiati sono nostri fratelli», organizzato in Vaticano e promosso nei mesi scorsi dalle sindache di Madrid, Barcellona e Parigi, Manuela Carmena, Ada Colau e Anne Hidalgo, che si concluderà domani dopo un discorso del Papa

Il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze sociali e della Pontificia Accademia delle Scienze, il monsignore argentino Marcelo Sanchez Sorondo, ha aperto i lavori introdotti questa mattina dalla sindaca di Roma Virginia Raggi. L’incontro, analogo a uno di sindaci di tutto il mondo sul tema dello sviluppo sostenibile, ospitato in Vaticano a luglio del 2015, è ospitato, anche questa volta, nella sede delle due Accademie, la Casina Pio IV. 

Tra oggi e domani sono presenti numerosi sindaci, in particolare italiani e tedeschi. Oltre a Virginia Raggi, sono previsti gli interventi di Giusi Nicolini (Lampedusa), Giuseppe Sala di Milano, Luigi De Magistris di Napoli, Leoluca Orlando di Palermo, Giorgio Gori di Bergamo, Federico Pizzarotti di Parma, Matteo Biffoni di Prato, Dario Nardella di Firenze, Antonio Decaro di Bari, Enzo Bianco di Catania, e ancora i primi cittadini di Santorso (Vicenza), Chiesanuova (Torino), Bassano del Grappa (Vicenza), Borgo San Lorenzo (Firenze), Sant’Alessio in Aspromonte (Reggio Calabria), Ventimiglia (Imperia), Cona (Venezia), Riace (Reggio Calabria), Pedivigliano (Cosenza). Intervengono tra gli altri, poi, i sindaci di Amsterdam (Olanda), Dublino (Irlanda), Copenhagen (Danimarca), Bruxelles (Belgio), Riga (Lettonia), Tripoli (Libia), Dresda (Germania), Zurigo (Svizzera), Stoccarda (Germania), Saragozza (Spagna), Tolosa (Francia), Gdansk (Polonia) Francoforte (Germania), Colonia (Germania), Duesseldorf (Germania), Salisburgo (Austria), Glasgow (Regno Unito), Bonn (Germania), Acquisgrana (Germania), Muenster (Germania), Manchester (Regno Unito), Lubecca (Germania), Dortmund (Germania), Lesbo (Grecia). 

Lo scorso 29 settembre le tre sindache progressiste di Madrid, Barcellona e Parigi hanno inviato ai colleghi europei una lettera invitandoli a partecipare. Manuela Carmena (Madrid) è intervenuta oggi per sottolineare la necessità di rafforzare i poteri delle autorità locali, le più vicine alla cittadinanza, al fine di poter fornire non solo servizi sociali ma anche lavoro a coloro che fuggono da guerre e fame, salvandoli dunque non solo dalla morte fisica nel Mediterraneo, «cimitero di persone», ma anche dalla «morte civile» di non poter vivere una vita dignitosa una volta arrivati. La sindaca di Barcellona, Ada Colau, ha sottolineato che è necessario affrontare la crisi europea, perché «non solo abbiamo una crisi di rifugiati ma soprattutto abbiamo una crisi dell’Europa», e il progetto europeo, nato «sui principi di difesa della vita, dei diritti umani, della democrazia e per dire mai più agli orrori della guerra», ora è in crisi, come dimostrano, per esempio, le «inaccettabili» posizioni della leader del Front National francese, Marine Le Pen, che ieri ha affermato che «non darà educazione e sanità ai figli dei migranti». La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, aprirà la giornata di domani. 

Ad aprire l’evento, stamane, è stata la sindaca di Roma Raggi. «Atteggiamenti di chiusura verso l’altro, come quelli ai quali sfortunatamente ho assistito nei giorni scorsi anche nella mia città, offendono la nostra dignità di persone», ha detto l’esponente del Movimento cinque Stelle. «Ma è nostro compito intervenire anche sul disagio delle periferie, troppo spesso abbandonate, dove si rischia di assistere a una guerra tra gli ultimi». A Palermo, ha detto il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando, «non abbiamo migranti, perché, per una decisione del sindaco, chiunque arriva a Palermo diventa palermitano». Per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, «a Napoli c’è tanta gente senza lavoro, senza casa, gente con tanti bisogni, ma mai nessuno che mi abbia detto: sindaco, cacciali via». Spyros Galinos, sindaco di Lesbo, che insieme a Giusi Nicolini di Lampedusa è uno dei più impegnati nelle emergenze e nel primo soccorso di chi arriva sulle coste europee, ha detto che il nostro continente o è l’Europa dell’accoglienza e della democrazia o semplicemente non è Europa. 

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