La decisione del presidente del Consiglio italiano dopo la vittoria del no al referendum costituzionaleIl presidente del Consiglio dei ministri italiano, Matteo Renzi, ha annunciato le dimissioni dal suo incarico. Il capo del governo è salito questa mattina al Quirinale per un incontro informale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prima della presentazione ufficiale delle dimissioni, previste nel pomeriggio.
La decisione, annunciata in una conferenza stampa nella notte fra domenica e lunedì, è conseguenza dell’esito del referendum nel quale gli italiani hanno rigettato la riforma costituzionale fortemente voluta da Renzi. Il capo del governo aveva legato le sorti dell’esecutivo, e il suo personale percorso politico, a questa consultazione. Con coerenza ha tratto le conseguenze di una sconfitta forse inattesa nella sua dimensione. Al voto ha partecipato infatti il 68,5 per cento degli aventi diritto, una percentuale significativa per una consultazione referendaria: segno, ha commentato oggi lo stesso Mattarella al termine del colloquio con Renzi, di «una democrazia solida». Il 59,1 per cento ha votato contro la riforma, a fronte di un 40,9 per cento di favorevoli. Si tratta dunque di una porzione considerevole dell’elettorato.
Tenuto conto anche della complessità della materia sulla quale si richiedeva il parere degli italiani, è opinione condivisa che il voto sia diventato fatalmente un giudizio sull’operato del capo del governo. Lo stesso Renzi, legando le sue sorti a quelle delle riforme istituzionali, ha finito col prestare il fianco a un attacco coalizzato alla sua leadership, che ha coinvolto anche parte dello stesso Partito democratico (Pd), di cui è segretario. Nei prossimi giorni, a questo proposito, è prevista la riunione della direzione del Pd, e si avrà qualche indicazione in più in merito alle dinamiche interne al partito di maggioranza relativa. È da verificare soprattutto se Renzi vorrà mantenere la carica di segretario o se intenderà dimettersi anche dalla segreteria del partito.