di Benedict Hince
“Vivi. Ama. Ridi”
Questo slogan è affisso su almeno una parete di quasi ogni casa. E perché non dovrebbe? Non voglio negare che abbia un messaggio genuinamente bello. È un’ode alla bontà della vita e della nostra esistenza con gli altri. Al modo in cui dovremmo vivere insieme, condividere gioie, sogni, passioni, dolori e lotte. Alla bellezza dell’innamorarsi e del diventare più intimi con coloro ai quali vogliamo bene. Alla condivisione nella gioia dell’amicizia, al mostrare carità verso chi ha bisogno. Al ridere insieme in quei momenti sciocchi che ci fanno sorridere e ci riempiono di gratitudine e calore umano.
La vita è bella.
Ma, in quanto persone di fede, spesso è un’altra la frase che ci colpisce di più: “Sì! Vivi, ama e ridi… ma sii pronto”. E non ho mai visto questo messaggio ritratto in modo migliore come nel cortometraggio ‘The Assessment’, realizzato dallo YouTuber Marcus Johns.
Il suono, la cinematografia, il copione… mi ha davvero colpito ogni cosa, la prima volta che l’ho visto. Vi consiglio dunque di mettervi delle cuffie per assaporare fino in fondo questo video.
Penso che questo cortometraggio abbia riassunto perfettamente l’equilibrio tra l’autentica gioia che c’è in questa vita e l’anticipazione della maggiore gioia futura, che noi attendiamo. Alcune delle risposte date dal ragazzo sono profondamente toccanti.
“Nella tua vita hai realizzato tutto ciò che avresti voluto?” – “No, non l’ho fatto”.
Nella vita abbiamo dei sogni e aspiriamo a compiere determinate cose, ci poniamo degli obiettivi che vogliamo raggiungere… ma non potremmo mai pensare di aver compiuto tutto ciò che avremmo voluto. C’è sempre un altro sogno, un altro obiettivo. Renderci conto che non potremmo mai realizzare tutti i nostri sogni potrebbe essere doloroso, ma non dovrebbe.
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Dopo che una persona a me cara se ne è andata ad un’età molto giovane, ho scritto una poesia. Un verso recita:
‘Ma è qui il mio errore più grande,
Supporre che la sua sinfonia sia stata recisa dal destino.
Perché quella bella melodia non aveva bisogno di note in più,
Era completa nel momento in cui l’Onnipotente parlò’.
Ero caduto nella trappola di pensare che questa persona fosse morta troppo presto, che la sua vita fosse in qualche modo non ancora totalmente compiuta e che la sua canzone non fosse stata cantata totalmente! Ma mi sono reso conto che siamo qui soltanto fino a quando Dio ci chiama a casa. E quando Dio lo fa, allora la nostra canzone è cantata fino in fondo, la nostra sinfonia è completa: è bella così e non servono note in più.
Non dovremmo addolorarci al pensiero di non poter fare tutto ciò che vorremmo, perché Dio è l’autore del tempo. Solo Lui sa cosa faremo, solo Lui sa quale collegamento la nostra vita potrà essere. Come disse Beato John Henry Newman said, “Io sono l’anello di una catena, un legame di connessione tra le persone’. Che noi viviamo per molti anni o soltanto per alcuni, Dio è al controllo.
“Vuoi tornare indietro?” – “No”.
Come abbiamo detto all’inizio, la vita è bella. ‘Gloria Dei homo vivens’ – La gloria di Dio è l’uomo vivente! Siamo chiamati a vivere la nostra vita pienamente!
Alla fine del video vediamo, rapidamente, che il ragazzo stava per proporsi alla ragazza. Era in procinto di vivere uno dei momenti più intensi della sua intera esistenza: era innamorato e stava per chiedere a lei di condividere la sua vita con lui. Le cose si stavano mettendo alla grande! Eppure, quando gli fu chiesto se volesse tornare indietro, rispose “no”.
L’ho trovato un’incredibile testimonianza di ciò che noi, come cristiani, sappiamo avverrà. Lui sapeva, in fede, che ciò che verrà è decisamente più bello di tutto ciò che lui abbia sperimentato fino a quel momento.
Pensate a questi due versi delle Scritture:
“Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!” (Colossesi 3: 1).
“Tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate” (Apocalisse 21: 4).
È questo che dobbiamo avere nei nostri cuori e nelle nostre menti durante il pellegrinaggio che compiamo sulla terra. È questo a darci fiducia nel dire ‘sì’ al cielo. Sappiamo che, sebbene in questa vita ci siano tante cose bellissime, nella vita che verrà ve ne saranno persino di più.
Un altro passaggio particolarmente toccante è il seguente. Vi invito a rifletterci e poi a rispondere ad alcune domande:
“In nessuna esperienza umana ho ‘mancato il bersaglio’ come nell’amore… vorrei soltanto aver amato di più”.
1 – Vivo la mia vita pienamente e con la piena fiducia nella bontà di Dio?
2 – Amo con tutto il mio cuore? Come potrei mostrare di più il mio amore?
3 – La morte mi preoccupa oppure sono in pace all’idea di ciò che verrà dopo?
Prega su ognuna di queste domande, e vivi la tua vita di conseguenza!