Giovedì 24 novembre, alle ore 17.00, in Arcivescovado a Milano (piazza Fontana 2), l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, presiederà la chiusura del processo diocesano di canonizzazione del giovane Carlo Acutis. L’iter canonico per l’introduzione della causa – promossa dalla Diocesi di Milano – era stato approvato dalla Conferenza episcopale lombarda (Cel) il 15 febbraio 2013, in una sessione di lavoro svoltasi in Vaticano a margine della Visita ad Limina delle diocesi lombarde. Ora l’iter proseguirà presso la Santa Sede.
Al termine della cerimonia in Curia, al Cinema Apollo (Galleria de Cristoforis 3), sarà presentato il documentario su Carlo Acutis realizzato dall’Officina della Comunicazione in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano La mia autostrada per il cielo – Carlo Acutis e l’Eucarestia, insieme al volume Un genio dell’informatica in cielo. Biografia di Carlo Acutis (Libreria Editrice Vaticana). Saranno presenti l’autore del libro Nicola Gori (giornalista de l’Osservatore Romano) Matteo Ceccarelli, regista del documentario, i produttori del docufilm, Nicola Salvi ed Elisabetta Sola, amministratori di Officina della Comunicazione, la famiglia di Carlo Acutis.
Carlo Acutis (1991-2006), morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, era un adolescente simile a molti altri, impegnato nella scuola, tra gli amici, grande appassionato di computer. Era dotatissimo per l’informatica, capace di carpirne segreti normalmente accessibili solo a chi ha compiuto studi universitari specialistici. I suoi interessi spaziavano dalla programmazione dei computer al montaggio di film, dalla creazione di siti web a giornalini di cui curava redazione e impaginazione, al volontariato con i più bisognosi, con i bambini e con gli anziani.
«Nel ricordo di quanti l’hanno conosciuto – si legge in una nota dell’arcidiocesi – ha lasciato un grande vuoto e una profonda ammirazione per la sua breve ma intensa testimonianza di vita autenticamente cristiana, alimentata dal grande amore per il Signore e dalla devozione filiale verso Maria. Recitava il Rosario e frequentava la Messa tutti i giorni. Faceva spesso anche l’Adorazione eucaristica».
Nel docufilm La mia autostrada per il cielo – Carlo Acutis e l’Eucarestia, il regista Matteo Ceccarelli racconta la vita straordinariamente normale di un ragazzo di quartiere che aveva sempre uno sguardo sul mondo, capace di pensare che nulla mai è perduto e che la speranza risiede anche nel credere.
Nella prefazione del libro di Nicola Gori Un genio dell’informatica in cielo (Libreria Editrice Vaticana) monsignor Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, così parla del giovane Servo di Dio: «Carlo Acutis aveva colto la bellezza della santità, cercata nell’intimo dell’anima, dove la voce di Dio ci chiama ad affidarci allo Spirito che dà la saggezza per discernere la strada da intraprendere, anche nel rutilante planisfero digitale. “Mago” del computer e dell’informatica, aveva capito che la santità non consiste nell’occupare un posto in una nicchia, ma nella ricerca quotidiana di felicità, nel desiderio di donarsi senza compensi, fuggendo la tentazione di trasformare una vocazione in un ruolo, la vita cristiana in un’abitudine. Non si accontentava della mediocrità, per questo aveva messo al centro della sua vita l’essenziale: Parola di Dio e Pane di vita».