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Papa: Chiesa vicina a chi si sente escluso per il fallimento coniugale

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Vatican Insider - pubblicato il 18/11/16
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Seguendo l’esempio del buon samaritano, e tenendo a mente la «legge suprema» della salus animarum», la salvezza delle anime, il Papa ha ricordato che la Chiesa «si “incarna” nelle vicende tristi e soffertedella gente, si china sui poveri e su quanti sono lontani dalla comunità ecclesiale o si considerano fuori da essa a causa del loro fallimento coniugale», in un discorso sui tribunali ecclesiali pronunciato questo pomeriggio nel corso di una visita, non incalendario, al Tribunale Apostolico della Rota Romana, dove ha incontrato i partecipanti al corso di formazione per i vescovi sul nuovo processo matrimoniale (17-19 novembre 2016). Non bisogna «considerarli mai estranei al Corpo di Cristo, che è la Chiesa».
  «Cari Fratelli, la vostra presenza a questo corso di formazione, promosso dal Tribunale Apostolico della Rota Romana, sottolinea quanto i Vescovi, pur costituiti in forza dell’Ordinazione come maestri della fede,abbiano la necessità di apprendere continuamente», ha detto Francesco al corso promosso dal decano, mons. Pio Vito Pinto. «Si tratta di comprendere i bisogni e le domande dell’uomo di oggi e cercare le risposte nella Parola di Dio e nelle verità della fede,studiate e conosciute sempre meglio». In questo senso, «l’inculturazione del Vangelo si fonda proprio su questo principio che vede unite la fedeltà all’annuncio evangelico e la sua comprensione e traduzione nel tempo», ha detto il Papa, che ha citato l’esortazionedi Paolo VI a non «evangelizzare non in modo superficiale, ma calandosi nella concretezza delle situazioni e delle persone»: «Occorre evangelizzare non in maniera decorativa, a somiglianza di vernice superficiale, ma in modo vitale, in profondità e fino alleradici, … partendo sempre dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra loro e con Dio».
  «La salute spirituale, la salus animarum delle persone a noi affidate costituisce il fine di ogni azione pastorale», ha sottolineato Jorge Mario Bergoglio. La potestà spirituale del vescovo, ha proseguitocitando la prima lettera di Pietro, è un «servizio per la salvezza degli uomini. In tale prospettiva – ha ribadito il Papa argentino – occorre eliminare con decisione ogni impedimento di carattere mondano che rende difficile a un largo numero di fedeli l’accessoai Tribunali ecclesiastici. Questioni di tipo economico e organizzativo non possono costituire un ostacolo per la verifica canonica circa la validità di un matrimonio». E, più in generale, «nell’ottica di un sano rapporto tra giustizia e carità», i tribunaliecclesiastici «sono chiamati ad essere espressione tangibile di un servizio diaconale del diritto» nei riguardi del «fine primario» della salus animarum, che «è opportunamente posto come parola finale del Codice di diritto canonico, perché lo sovrastacome legge suprema e come valore che supera il diritto stesso, indicando così l’orizzonte della misericordia».
  «In questa prospettiva – ha detto il Papa, che proprio in questi giorni è stato criticato dal cardinale statunitense Raymond Burke per l’esortazione apostolica sulla famiglia Amoris laetitia – la Chiesacammina da sempre, come madre che accoglie e ama, sull’esempio di Gesù Buon Samaritano. Chiesa del Verbo Incarnato, si “incarna” nelle vicende tristi e sofferte della gente, si china sui poveri e su quanti sono lontani dalla comunità ecclesiale o si consideranofuori da essa a causa del loro fallimento coniugale. Tuttavia, essi sono e restano incorporati a Cristo in virtù del Battesimo. Pertanto, a noi spetta la grave responsabilità di esercitare il munus, ricevuto da Gesù divino Pastore medico e giudice delleanime, di non considerarli mai estranei al Corpo di Cristo, che è la Chiesa. Siamo chiamati a non escluderli dalla nostra ansia pastorale, ma dedicarci a loro e alla loro situazione irregolare e sofferta con ogni sollecitudine e carità».  Il ministero episcopale, specie «in ordine al nuovo processo matrimoniale» promosso dallo stesso Francesco, «rappresenta un aiuto importante per far crescere nel gregge a voi affidato la misura dellastatura di Cristo Buon Pastore, dal quale dobbiamo ogni giorno apprendere la sapiente ricerca dell’unum necessarium: la salus animarum», ha concluso il Papa. «Essa è il bene supremo e si identifica con Dio stesso, come ha insegnato san Gregorio Nazianzeno.Confidate nell’assistenza indefettibile dello Spirito Santo, che conduce invisibilmente ma realmente la Chiesa. Preghiamolo perché aiuti voi e aiuti anche il Successore di Pietro a rispondere, con disponibilità e umiltà, al grido di aiuto di tanti nostri fratellie sorelle che hanno bisogno di fare verità sul loro matrimonio e sul cammino della loro vita».  

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