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Migranti, la Santa Sede: bisogna proteggere i minori

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Vatican Insider - pubblicato il 17/11/16
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In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia che si celebrerà il 20 novembre, «facciamo eco all’appello lanciato da Papa Francesco perché `si adotti ogni possibile misura per garantire ai minori migranti protezione e difesa´. In questi tempi di migrazioni umane di proporzioni epiche, `i fanciulli costituiscono il gruppo più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce´». Lo affermano in una nota congiunta Caritas Internationalis, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, l’International Catholic Migration Commission (Icmc), il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, Pax Christi International, i Missionari Scalabriniani, lo Scalabrini International Migration Network (Simn), Talitha Kum – Unione Internazionale Superiore Generali/Unione Superiori Generali (Uisg/Usg), la World Union of Catholic Women’s Organizations (Wucwo). 

Le organizzazioni si dichiarano «solidali con tutti i bambini in movimento i cui diritti alla vita, allo studio e alla prosperità sono compromessi». «Stiamo vivendo un momento critico della storia, in cui in tutto il mondo si va chiudendo violentemente l’accesso all’asilo – affermano -. A ciò si aggiunga che l’incapacità delle diverse nazioni di affrontare le cause prime della fuga – conflitti, povertà e degrado ambientale – fa sì che il numero delle persone che fuggono cresca in misura esponenziale. Ciò incide inevitabilmente sul benessere e la protezione dei bambini sfollati». 

Ai governi viene quindi chiesto: di «garantire la protezione dei bambini e il loro diritto a chiedere e ottenere asilo legalmente e in condizioni di sicurezza. Le politiche restrittive costringono rifugiati e migranti a optare per percorsi pericolosi, con migliaia di perdite umane nell’attraversamento di mari e deserti. Creando canali di accesso sicuri e legali, prevedendo, tra l’altro, l’accesso ai visti umanitari, al reinsediamento e facilitando il ricongiungimento familiare, si salverebbero vite e si ridurrebbe il traffico di esseri umani». Poi «garantire ai bambini uno spazio vitale in cui crescere in pace e sicurezza, istituendo meccanismi di protezione e attuando migliori politiche di asilo». Quindi «adottare e dare attuazione a leggi che pongano un freno alla domanda di percorsi migratori illegali e proteggano i minori migranti da ogni forma di sfruttamento. L’adozione di accordi internazionali transfrontalieri impedirebbe il traffico di minori vittime di sfruttamento e faciliterebbe il ritorno in sicurezza di quelli che già lo sono stati».  

Inoltre «promuovere l’istituzione di alternative alla detenzione, vale a dire ogni legge, politica o pratica che consenta alle persone di risiedere in una comunità senza incorrere in detenzione per motivi correlati alla migrazione». E ancora, «fare in modo che le nostre scuole, i meccanismi di attuazione, i campi rifugiati e le nazioni si rifiutino di trascurare ogni minore innocente che varchi i nostri confini». 

Infine, «dare protezione a tutti i minori migranti, anche a quelli eventualmente non rientranti nella definizione di rifugiati come da Convenzione del 1951, ma che comunque necessitano concretamente di protezione». 

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