L’AJC si congratula con il neo-Presidente Trump ed auspica tempi brevi per riunificare la nazione e rassicurare gli alleati.
C’è forte consenso nell’opinione pubblica mondiale sul fatto che le recenti elezioni statunitensi abbiano radicalizzato gli schieramenti a livelli mai raggiunti prima. La recente campagna elettorale statunitense è stata è stata a tratti molto sgradevole e brutale, caratterizzata da emozioni forti, ansie e paure. Il puro idealismo per i fondamenti della democrazia americana e del potere popolare, espresso con entusiasmo 8 anni fa dalla campagna elettorale di Barack Obama del “Yes we can”, sembrano ora soffocati dalla disillusione, dalla crisi economica, dalle guerre, dalle crisi migratorie, dalle ondate di terrorismo e dalla sfiducia verso l’establishment del potere politico, che è sfociato a volte in un irrazionale razzismo.
Appena poco più della metà degli aventi diritto al voto si sono presentati alle urne nelle recenti elezioni presidenziali, un brutto segno di apatia generale. Ciononostante, in base al sistema elettorale democratico americano, non v’è dubbio che il popolo americano abbia scelto il suo nuovo Presidente. Come di rito, i due ex-rivali si sono stretti la mano facendosi congratulazioni reciproche, ed il neo-Presidente Donald Trump ha promesso che sarà il Presidente di “tutto il popolo americano”.
L’American Jewish Committee, che ho l’onore di rappresentare in Italia e presso la Santa Sede, è un’organizzazione apolitica i cui scopi principali sono la continua difesa delle libertà e dei diritti umani contro ogni forma di pregiudizio e discriminazione, la salvaguardia dell’Alleanza Transatlantica tra l’Europa e gli USA, e il sostegno ai forti legami tra gli USA, l’Europa e Israele che garantiscono la continua sicurezza dello Stato ebraico. In questo spirito, e con grandi speranze per la prossima presidenza, l’AJC si congratula con Donald Trump per la sua elezione a 45esimo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Questo il comunicato ufficiale dell’AJC:
“La democrazia americana si è espressa al termine di una campagna elettorale lunga e aspramente combattuta”, ha dichiarato David Harris, Presidente dell’AJC. “Desideriamo porgere i nostri migliori auguri al neo-Presidente Trump che si prepara a ricoprire il ruolo più importante della nazione e la posizione politica più potente del pianeta. I nostri migliori auguri vanno inoltre al Segretario di Stato Hillary Clinton, che ringraziamo per i molti anni in cui si è distinta al servizio della nostra nazione, per la sua decisa campagna elettorale, e, vorrei aggiungere, per la sua amicizia verso l’AJC”.
“Ora che le elezioni sono terminate, la priorità deve essere quella di affrontare le ferite causate da una contesa che è stata straordinariamente divisiva. Gli Stati Uniti sono un Paese con un destino solo, e non dobbiamo permettere a manifestazioni bigotte o che tendono ad escludere, come si sono purtroppo viste durante la campagna elettorale, di corrodere il nostro tessuto pluralista”, ha aggiunto Harris. “Un requisito essenziale del nostro sistema politico è che il passaggio dei poteri che segue le elezioni avvenga in maniera fluida. In questo spirito, l’AJC sarà lieta di lavorare con il neo-Presidente Trump, con la sua amministrazione, e con il nuovo Congresso, su politiche di primaria importanza per le quali l’AJC si è impegnata durante questa campagna elettorale, sia alla Convention Repubblicana di Cleveland che alla Convention Democratica di Philadelphia. Esse includono:
– La difesa delle diversità americane da ulteriori tentativi di demonizzazioni o stigmatizzazioni basate su appartenenze etniche, di razza, di genere o di fede;
– La rivendicazione da parte degli Stati Uniti della loro forte leadership globale, qualità unica alla nostra nazione, e in particolar modo per quanto concerne il supporto ai Paesi alleati, gli obblighi derivanti dai trattati firmati nel mondo, e la lotta a Stati e gruppi pericolosi sia a livello regionale che globale;
– La continuazione ed il rafforzamento del prezioso rapporto che esiste tra Stati Uniti e Israele, che si basa su valori democratici e interessi nazionali condivisi.
“Sin dalla sua nascita 110 anni fa, l’AJC ha supportato la democrazia americana e le opportunità e protezioni senza eguali che il sistema del nostro Paese aspira ad offrire a tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalla loro identità o dalle loro origini. Il diritto di voto è un pilastro della democrazia, e il Paese si è espresso. Auguriamo al neo-Presidente Trump ed al neo-vicepresidente Mike Pence di amministrare con successo la nazione, e speriamo vivamente che facciano a breve dei passi per avvicinarsi ad ogni cittadino americano, incluse le minoranze preoccupate del Paese; per riaffermare i legami con i nostri amici nel mondo; e nei mesi e gli anni a venire, per portare avanti le cause della pace, della sicurezza e della prosperità per la nostra nazione e per il mondo”, ha detto Harris.
L’AJC, che compie 110 anni questa settimana, non ha scopo di lucro ed è la primaria organizzazione di patrocinio dell’ebraismo nel mondo, con 22 sedi negli Stati Uniti, 10 uffici nel mondo e 33 partner internazionali.
*Lisa Palmieri-Billig è rappresentante dell’AJC in Italia e di Collegamento presso la Santa Sede.