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Elezioni USA: Il vescovo di El Paso ai migranti, “non abbiate paura”

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Vatican Insider - pubblicato il 12/11/16
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Le urne elettorali hanno dato il loro responso, ma «il Vangelo non cambia» e la Chiesa cattolica continuerà nella sua opera di vicinanza e di assistenza alle popolazioni più povere e in particolare ai tanti immigrati provenienti dal centro e dal sud dell’America. È quanto ha assicurato monsignor Mark Joseph Seitz, vescovo di El Paso, città del Texas alla frontiera col Messico. 

In un messaggio indirizzato alla comunità di confine all’indomani della vittoria di Donald Trump, riportato dall’Osservatore Romano, il presule ha incoraggiato la popolazione invitandola a «non aver paura», ribadendo con fermezza che «la Chiesa rimarrà al vostro fianco». 

Il confine tra i due Stati è da tempo uno snodo cruciale del passaggio di migliaia di migranti che dal sud del continente cercano di raggiungere il Nord America, in un disperato tentativo di una vita migliore. El Paso sorge proprio di fronte alla città messicana di Ciudad Juarez, dove papa Francesco nel febbraio scorso ha presieduto una messa nell’ultimo giorno del suo viaggio in Messico (dal cui volo di ritorno in Italia disse poi che se vuole costruire muri Trump «non è cristiano», innescando con lui una forte, anche se temporanea, polemica). 

In quell’occasione il Pontefice volle fermarsi a salutare e a pregare anche con le decine di migliaia di fedeli situati sul versante degli Stati Uniti, oltre la rete metallica che come un «muro» separa i due paesi. «Schiavizzati, sequestrati, soggetti a estorsione, molti nostri fratelli sono oggetto di commercio del traffico umano, della tratta di persone», disse Papa Francesco denunciando lo sfruttamento e chiedendo un trattamento umano per i migranti. 

Parole in sintonia con quelle contenute nella lettera scritta da monsignor Seitz. «Faremo tutto quanto è in nostro potere per garantire che le vostre voci siano ascoltate, che siate protetti e che questa nazione mantenga i suoi ideali fondamentali», ha rimarcato il presule che si è fatto interprete della preoccupazione che regna tra la popolazione dei latinos e in altri gruppi di minoranze per un possibile inasprimento delle norme sull’immigrazione.  

«Come cattolici – ha aggiunto – abbiamo un’etica coerente. Noi crediamo che tutti, indipendentemente dalla loro fase della vita, dalla nazione di origine, dalla condizione economica o dalla disabilità, meritano l’amore, il rispetto e la cura». Si tratta di un impegno che coinvolge l’intera Chiesa statunitense. 

L’importanza del rispetto della dignità dei migranti è stata ricordata anche dal presidente della Conferenza episcopale, l’arcivescovo di Louisville, Joseph Edward Kurtz, nel comunicato diffuso appena poche ore dopo l’elezione di Trump: «Siamo fermi nella convinzione che i nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati possano essere accolti con umanità, senza per questo sacrificare la sicurezza». 

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