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Mcl, due doni per il Centro Nostra Signora della Pace di Amman

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Vatican Insider - pubblicato il 26/10/16
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Quando entriamo, introdotti dal direttore del centro, c’è una ragazza musulmana con il velo che sta mettendo a punto l’articolazione metallica di una gamba in plastica. Una gamba artificiale che darà la possibilità a qualcuno di riprendere a stare in piedi e a camminare.  

Ci troviamo al Centro Nostra Signora della Pace di Amman, una struttura del Vicariato latino dedicato alle persone con disabilità. Lo visitiamo con una delegazione del Movimento Cristiano Lavoratori, che da anni sostiene alcune opere educative, caritative e assistenziali qui in Giordania. Con il presidente Carlo Costalli c’è don Francesco Rosso, già assistente ecclesiastico del movimento, e don Fabiano Longoni, responsabile dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro. Pochi giorni prima anche il Segretario generale Nunzio Galantino aveva visitato diverse realtà assistenziali, che ricevono aiuti grazie ai fondi dell’otto per mille della Chiesa italiana. Ad accompagnare il gruppo dell’MCL, il patriarca emerito di Gerusalemme, Fouad Twal. 

Qui nell’ultimo anno sono stati accolti e curati centinaia di malati e quotidianamente viene svolta attività di assistenza per i bambini con gravi handicap mentali o motori. Ad usufruire del servizio, totalmente gratuito, sono soprattutto famiglie locali. Da qualche tempo però, con l’emergenza profughi, che qui in Giordania è emergenza vera con oltre un milione di siriani in fuga dalla guerra, i quali si aggiungono ai profughi in fuga dall’Iraq, al Centro Nostra Signora della Pace è stato creato anche un centro per la realizzazione di gambe e braccia artificiali, per i rifugiati mutilati dalle bombe. Il centro è sostenuto dalla Caritas Giordania. Le tre religiose salesiane che vi lavorano, guidate da suor Rudeina, mostrano con soddisfazione sullo smartphone la gioia di un ragazzo che ha potuto riprendere a camminare seppure con difficoltà, dopo essere stato privato dalle gambe in un’esplosione in Siria. 

Sia l’ospedale per i disabili, sia il centro ortopedico per i feriti di guerra, sono occasione per l’incontro tra cristiani e musulmani. Parte del personale è di fede islamica e la percentuale maggiore dei beneficiati pure. Il costo mensile per ogni bambino assistito – comprese terapie, vitto e alloggio – è di 500 dollari. Il Centro serve tra i 250 e i 300 piccoli malati al mese. 

Al termine della visita, il presidente dell’MCL Carlo Costalli ha annunciato che il movimento si farà carico di finanziare la realizzazione di un impianto fotovoltaico e di un sistema di depurazione delle acque. «Entro Pasqua contiamo di realizzare le due opere che abbiamo individuato. Non bastano i nostri ringraziamenti al patriarca emerito Twal e ai generosi volontari della Caritas, noi vogliamo contribuire a realizzare opere necessarie al popolo giordano. Di fronte a un’Europa così egoista c’è tanta gente di buona volontà in questo Paese». 

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